Brian Auger, le tastiere della storia del rock

TRIESTE. Una leggenda. Tra le sue collaborazioni in un'ultraquarantennale carriera non manca nessuna delle star planetarie. Scorrendo il suo curriculum sembra di leggere un compendio della storia del rock: Jimi Hendrix, Eric Clapton, Rod Stewart, Van Morrison...
Torna stasera alle 21 in piazza Verdi per “Trieste Loves Jazz” Brian Auger, guru dell'Hammond B3 e padrino dell'acid jazz. Inglese, si è trasferito da anni a Venice in California continuando a produrre cd di successo. Sul palco assieme a lui (tastiere e organo), il figlio Karma (batteria), Travis Carlton, basso e Alex Ligertwood, cantante scozzese voce di Santana per 16 anni. «Si è unito a noi nel '71», ricorda Auger. «Quando nel '77 ho dovuto prendere una pausa, gli è stata fatta un'offerta che non poteva rifiutare. Ritornò in “Oblivion” nel 2013 e abbiamo registrato “Live in L.A.” che uscirà a ottobre per la Freestyle Records di Londra. Usa la voce come uno strumento e suona alla grande chitarra ritmica e percussioni. È uno dei migliori cantanti di sempre: è fantastico averlo di nuovo con noi».
Auger si è esibito in piazza Unità al festival 2008. Ecco che cosa ricorda: «Ero circondato da un'incredibile architettura che mi ha riportato indietro nel tempo, ai giorni in cui Trieste era uno dei porti più importanti del mondo. Dal palco potevo vedere il blu intenso del mare. C'era un pubblico di famiglie entusiasta. Giornata fantastica». Poi si parla di jazz. «Sono cresciuto ascoltando i dischi di mio fratello maggiore e ho suonato piano jazz a Londra, vincendo anche un sondaggio dei lettori del “Melody Maker” per la categoria Pianoforte jazz prima di passare all'organo Hammond B3 e al piano Fender Rhodes. Le mie band, Brian Auger Trinity e l'attuale, Brian Auger's Oblivion Express, rappresentavano un tentativo di portare il jazz a un pubblico più vasto e giovane. Recentemente ho ricevuto un riconoscimento del Congresso degli Stati Uniti per il mio contributo alla forma americana di arte della musica jazz».
Per Brian Auger il rock è “la Musica del Popolo”. «Si muove inevitabilmente in avanti - prosegue – esprimendo le impressioni degli artisti sulla società. Per come i musicisti migliorano di anno in anno ci si può aspettare musica stupefacente nel prossimo futuro. E grazie ai social molti nuovi talenti senza casa discografica possono esporre e promuovere nuova musica». La riscoperta del vinile entusiasma Auger. «Sto per far uscire un nuovo album doppio in vinile, “Back To The Beginning”. Il vinile ha ancora quel suono caldo e quella profondità sonora che alle incisioni digitali inizialmente mancava, ma il digitale sta facendo un grande sforzo per recuperare». Dei big con cui ha lavorato dice: «Clapton è una brava persona: è diventato un grande chitarrista e compositore. Il mio amico Jon Lord è stato uno dei più grandi organisti rock e un meraviglioso compositore. Brahms era la sua più grande ispirazione. Gli Yardbirds mi convinsero a suonare il clavicembalo per la prima volta in “For Your Love”. Eric Burdon dà sempre tutto sul palco. Pete York, grande batterista, è pure autore dello show tedesco “Superdrumming”: durante le riprese ridevamo così tanto che le costole mi dolevano per due settimane». Chiude con una battuta. «Cosa farò in futuro? Sto prendendo lezioni di cornamusa subacquea e sto formando un'unità di Morris dance (danza tipica inglese, ndr) di profondità, nel caso in cui i cambiamenti climatici facessero salire gli oceani più rapidamente del previsto».
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