Bollywood a Trieste, con Babylon Sisters FOTO e VIDEO

Nella Microaerea di via Lorenzetti, rione di Ponziana, si gira il film tratto dal libro “Amiche per la pelle” della scrittrice indo-triestina Laila Wadia

TRIESTE. Basta mettere piede sul set di "Babylon Sisters", il film di Gigi Roccati prodotto dalla Tico Film di Gino e Sarah Pennacchi che si gira in queste settimane nel rione triestino di Ponziana, per accorgersi che siamo di fronte a qualcosa decisamente fuori dell'ordinario. Certo, come in ogni produzione si lavora a ritmi serrati e i membri della troupe si affannano per mettere a punto gli aspetti tecnici tra un ciak e l'altro, ma si respira una particolare aria di festa. Tutti i presenti - dal cast alle maestranze - sorridono e si abbracciano come se si conoscessero da una vita. Il calore umano e la vivacità che trasmettono fanno pensare di assistere ai preparativi per una reunion di famiglia più che alle riprese di un film. Una famiglia allargata e multietnica, dove il concetto di tolleranza e integrazione hanno fatto spazio a quello più universale di "fratellanza", anche se in questo caso sarebbe forse più opportuno parlare di "sorellanza".

Trieste, danza indiana sul set di "Babylon Sisters"

La storia di "Babylon Sisters" è ispirata al libro "Amiche per la pelle" della scrittrice indiana ma triestina di adozione Laila Wadia ed è ambientata in una palazzina della periferia (lo stabile abbandonato di via San Marco 52) dove abitano quattro famiglie sotto sfratto. Indiani, cinesi, croati, turchi e l'unico italiano, il professor Leone, un anziano burbero e un po' razzista determinato a non abbandonare la propria abitazione. Saranno le donne della casa, insieme, a trovare la soluzione aprendo una scuola di ballo nel quartiere.

Così Bollywood sbarca in Ponziana e dall'interno della Microarea di via Lorenzetti - non solo set e spazio fisico, ma con l'umanità che la frequenta e la rende viva vero e proprio "personaggio" del film - capita di sentir urlare: «Venerdì prossimo si balla indiano!». E giù applausi e risate dalle anziane frequentatrici del posto.

Commedia e dramma sociale, finzione e realtà, si alternano in questa avventura che vuole offrire uno sguardo inedito e pieno di speranza sui temi dell'immigrazione e dell'integrazione, troppo spesso raccontati secondo schemi ormai logori e stereotipi fuorvianti.

“Amiche per la pelle”, un film dal libro di Laila Wadia
Foto BRUNI TRieste 04 11 10 Laila Wadia,scrittrice

«Abbiamo cercato di portare la vita e la gente vera dentro a "Babylon Sisters" - confermano il regista e il produttore - ragione per cui si è scelto di avvalersi di attori professionisti come Renato Carpentieri, Lucia Mascino e il triestino Lorenzo Acquaviva, affiancati da gente comune, che a Trieste vive e lavora e che alla fine della riprese tornerà alla vita di tutti i giorni. Come quella che tutti in città conoscono per "Fiorellino", proprietaria assieme al marito di uno dei primi ristoranti cinesi aperti a Trieste e proposta dall'agenzia Trieste Casting per il ruolo di "Bocciolo di Rosa"».

«Reportage e documentario si mescolano al linguaggio pop», spiega il regista, e per amalgamarsi intervengono le musiche di Peppe Voltarelli, nel cast nel ruolo del turco Besim ma anche autore della colonna sonora nata da un vivace melting pot che da sempre è nello spirito di questa città.

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