Apre acTStudio, la scuola di teatro con l’avvocato che ama il set
Da settembre a Trieste Alessia Franchin attrice di fiction e film sale in cattedra

È nata a Roma, ma è triestina d’adozione. Anche se la vita l’ha portata a girare il mondo. Alessia Franchin ha 54 anni e una laurea in giurisprudenza. Faceva l’avvocato e ha lavorato per importanti compagnie assicurative internazionali. Si spostava tra la Capitale e Milano.
I suoi sogni, però, erano altri: il cinema, il teatro. E li ha portati avanti prendendo parte a spettacoli, serie televisive, lungometraggi. Ora, però, ha deciso di dare un’ulteriore svolta alla propria passione: nella sede di Dancing House, in via del Monte 2, mercoledì 18 settembre comincerà a tenere un corso riservato in primis al cinema, ma anche al mondo della prosa. Il nome di questo percorso è acTStudio: è formato da tre trimestri indipendenti che si chiuderanno il 4 giugno 2025. Un open day è già fissato per mercoledì 4 settembre.
«Vorrei che potesse diventare una casa, un porto sicuro, un punto di riferimento», afferma Alessia, precisando di voler prendere le distanze dall’accademismo che spesso contraddistingue le scuole di recitazione per così dire classiche.
Lei, in fondo, avrebbe desiderato frequentare la Silvio d’Amico, ma, al momento dell’iscrizione, non era più una ragazzina e ha dovuto, a malincuore, rinunciare. Eppure, non ha mai mollato. Aveva il pallino di Stanislawskij e di Lee Strasberg.
«Con una valigia di cartone mi sono allora trasferita negli Stati Uniti proprio per andare nella scuola di Strasberg» racconta. Dopo due anni, nel ’99, un altro trasferimento a Roma. Alessia è nel cast di serie come “Distretto di polizia”, “La squadra”, “Don Matteo”. Conosce quindi Ricky Memphis e Giorgio Tirabassi («simpatici, allegri») e Terence Hill («uno degli attori più alla mano che io abbia conosciuto»).
Oltre a calcare il palcoscenico con Mario Moretti, al teatro dell’Orologio, si distingue anche con Pupi Avati (“I cavalieri che fecero l’impresa”, lungometraggio del 2001) e con Theo Angelopoulos nel suo ultimo film, “La polvere del tempo”, del 2008, dove il protagonista è Willem Dafoe, “professionista dalle rare doti di umiltà e disponibilità”.
Tra i suoi impegni più recenti ci sono “Libera” con Lunetta Savino, “La scelta di Maria” con Sonia Bergamasco, girato in regione, “Eppure cadiamo felici” che si lega al Friuli Venezia Giulia visto che il regista è il goriziano Matteo Oleotto e il libro a cui si ispira il lavoro è stato scritto dal pordenonese Enrico Galiano. Non va poi dimenticata una versione teatrale di Mario Moretti delle “Tre sorelle” di Anton Čechov.
Da quando è tornata negli Usa, nel 2016 e fino al 2020, la carriera di avvocato per Alessia è ormai un ricordo, al punto che non le mancano gli impegni oltreoceano.
Ora sta questa nuova avventura sta per cominciare: «Da tempo, ma specie dopo le prime esperienze americane, volevo organizzare un percorso che costituisse, per gli aspiranti attori, una palestra dove potersi allenare sempre, dove tener vivo il proprio strumento - dice Alessia -. Questo percorso permetterà loro di mettersi alla prova, in discussione, di capire se quella che stanno seguendo è la strada giusta».
Poi aggiunge: «La mia speranza è che quanti prenderanno parte ad acTStudio riescano a scoprire la strada verso l’autenticità: in altre parole, che possano vivere i personaggi, non soltanto interpretarli: troppe volte ci si mette una maschera». Non solo sul palcoscenico. Anche nella vita. —
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