Antonio e Cleopatra amanti tra bellezza, guerra e potere

Domani il dvd con l’opera di Shakespeare, ottava uscita della collana “Il Teatro” Albertazzi mattatore in scena con la Proclemer. Spettacolo trasmesso nel 1979

L’ottavo appuntamento con i dvd che ripercorrono la storia del teatro dall’Antica Grecia al Novecento attraverso le registrazioni di spettacoli trasmessi in passato sui canali Rai, negli anni in cui i canali nazionali puntavano sul genere, questa settimana invita alla scoperta di una delle tragedie storiche più famose di Shakespeare. Con questo giornale (e con tutti i quotidiani del Gruppo Gedi), domani sarà, infatti, proposto Antonio e Cleopatra nell’interpretazione di Anna Proclemer e Giorgio Albertazzi andata in onda sul canale nazionale in due parti nel giugno 1979.

Si tratta dello spettacolo registrato durante una replica presso il teatro Mancinelli di Orvieto nel corso della tournée che, partita dal teatro olimpico di Vicenza, presentò la tragedia shakespeariana sui palcoscenici italiani nella stagione 1977-1978. La traduzione del testo per questa produzione teatrale fu curata dallo stesso Albertazzi, che ne curò anche l’adattamento insieme al regista Roberto Guicciardini (che diresse sia la versione teatrale che quella televisiva). In scena con Albertazzi e la Proclemer troviamo Remo Girone, Tonino Accolla, Sandro Borchi, Gabriele Antonini, Carla Cassola, Elio Marconato, Elisabetta Pozzi e Virgilio Zernit.

Antonio e Cleopatra, che fu messa in scena per la prima volta tra il 1607 e il 1608, è una tragedia storica che è al contempo anche tragedia d’amore. Le vicende storiche si intrecciano con quelle sentimentali dell’appassionata e drammatica relazione tra il triunviro romano Marco Antonio e la regina d’Egitto Cleopatra, interpretati rispettivamente da Albertazzi e dalla Proclemer, che nel periodo di questa produzione teatrale facevano anche coppia nella vita. Avendo sullo sfondo le lotte politiche a Roma dopo la morte di Cesare e l’inesorabile avanzata di Cesare Ottaviano, la pièce che la produzione Proclemer-Albertazzi propone in una versione sfarzosamente barocca, racconta la storia di un amore maturo, ma anche il confronto tra due mondi e due culture. È l’incontro-scontro tra bellezza e potere, tra il culto per la guerra e quello per il piacere, tra “pubblico” e “privato”, è il conflitto interiore tra ragione e passione.

Una tragedia non facile da mettere in scena, ancor più difficile da portare sul piccolo schermo. Il testo originale, il più lungo del Bardo, è costruito su 5 atti e 42 scene, con l’azione che si sposta di continuo in luoghi molto lontani l’uno dall’altro (le dimore patrizie a Roma e Atene, il palazzo imperiale di Alessandria, le navi di Sesto Pompeo...), nell’operazione drammaturgica di Albertazzi è ridotto a due parti. La prima grottesca che arriva a sfiorare il ridicolo, la seconda funerea in cui domina ineluttabile il senso della morte. La Proclemer è una regina d’Egitto forte, piena di temperamento, ma anche dolcissima quando si tratta di guardare con amore il suo Antonio, interpretato dall’allora cinquantacinquenne Albertazzi con maschile concitazione.

Un ruolo non facile quello della Proclemer, prima di lei pochissime attrici italiane erano state disposte a vestire i panni di Cleopatra. Si sa che la parte era nel repertorio giovanile di Eleonora Duse, che la recitava su una traduzione di Arrigo Boito, ma poi anche lei la mise definitivamente da parte. E il pubblico italiano dovette attendere l’allestimento riportato nel dvd che vi viene ora proposto (euro 8,90 più il prezzo del quotidiano) per ritrovare un’attrice che volesse cimentarsi con lo sbrogliare l’aggrovigliata matassa shakespeariana dei temi di potere e amore, di scontro tra Oriente e Occidente, seppur in una forma ridotta rispetto al testo originale.

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