Antonia Klugmann «La mia è una cucina di cuore e coraggio»

Il suo rapporto con il cibo e i fornelli, la sua crescita personale, tra emozioni, esperimenti e nuove avventure, fino all’apertura del suo ristorante e la conquista della stella Michelin. Antonia...

Il suo rapporto con il cibo e i fornelli, la sua crescita personale, tra emozioni, esperimenti e nuove avventure, fino all’apertura del suo ristorante e la conquista della stella Michelin. Antonia Klugmann, nata a Trieste, da poco approdata nella squadra di giudici di Masterchef, presenterà il libro “Di cuore e di coraggio. La mia storia, la mia cucina”, edito da Giunti, sabato alle 17 da Eataly. Classe 1979, nata a Trieste, ex studentessa di Giurisprudenza, Antonia Klugmann ha iniziato a cucinare a 25 anni, dopo un incidente d’auto, quando in convalescenza ha messo a frutto le competenze acquisite in precedenza in un corso di cucina e durante alcuni stage. Anni dopo ha raggiunto il successo con il ristorante stellato L’Argine a Vencò (Gorizia). Il libro contiene anche un ricco ricettario che richiama alla terra, ai colori, gli odori e i sapori del bosco e dell’orto, ma anche alla famiglia e alle grandi tradizioni culturali e gastronomiche.

«Il libro è nato dal desiderio di raccontare la nostra realtà – spiega Klugmann – anche a coloro che non ci conoscono e non ci hanno seguito in tutti questi anni. Volevo condividere il percorso che ci ha portato a costruire nel Collio L’Argine a Vencò, un percorso che si è sviluppato in luoghi diversi ma è uniforme e coerente perché l’approccio alla cucina e la filosofia che ci hanno ispirati sono rimasti gli stessi. Il lavoro centrale è stata la raccolta delle ricette».

«Siamo partiti – continua – dai miei primi menù di Pavia di Udine e siamo arrivati all’ultimo menù dell’Argine. Rivedere le ricette e rifarle dopo tanto tempo è stato molto interessante. Mi ha consentito di ripensare a tutta la mia carriera, dagli inizi incerti dopo un cambio di vita imprevisto, alla costruzione del ristorante a Vencò. Mi ha fatto vedere con chiarezza i collegamenti che ci sono tra i diversi piatti e come, in alcuni casi, abbia senso continuare riproporne alcuni».

Molti hanno conosciuto Antonia negli ultimi mesi soprattutto in veste di giudice nell’ultima edizione del programma Masterchef, una novità che l’ha catapultata per settimane davanti alle telecamere di Sky. «È stato molto bello cimentarsi con qualcosa di così diverso. Credo mi sarei molto pentita se non avessi colto questa opportunità, e mi ha confermato che, anche se vivo in provincia, questo non è necessariamente un limite. Anzi, la campagna aiuta a rimanere con i piedi per terra e mi ha permesso di non cambiare la mia quotidianità. La ristorazione che proponiamo è ancora fatta di piccoli numeri e ogni giorno posso andare a fare la spesa esattamente come facevo prima. Abbiamo scelto però di chiudere il ristorante durante le riprese. Il nostro staff si è goduto un po’ di ferie e abbiamo potuto far crescere i nostri collaboratori di maggior talento attraverso degli stage in alcune delle migliori realtà italiane». Con Trieste Antonia mantiene un legame molto stretto, anche se i tanti impegni non le permettono di rientrare spesso, ma porta la sua città nel cuore e nella sua cucina. «Purtroppo non ci vengo quanto vorrei – sottolinea – la mia famiglia vive qui, cerco di tornare ogni volta che posso. Ma il territorio che la mia cucina rappresenta proprio parte da Trieste e, passando per il confine e il Collio, si estende fino al Friuli. Anche il Collio è caratterizzato da tradizioni di confine e, quindi, in questa nuova casa ho trovato tante somiglianze rispetto a Trieste. Penso, inoltre – conclude – che nella mia cucina si percepiscano tante influenze provenienti dall’est Europa e dall’Austria che sono tipiche delle tradizioni triestine».

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