Antonella Ruggiero e le Musiche del mondo «Dò la mia voce a temi popolari e d’autore»

La cantante domani in concerto a Monfalcone con l’Orchestra Naonis di Pordenone preceduta da Beatrice Blaskovic

trieste

Si possono costruire grandi carriere anche stando fuori dagli schemi. In assoluta libertà e stato di grazia. Ne è convinta Antonella Ruggiero, che domani alle 21 in Piazza della Repubblica a Monfalcone canta “Musiche del mondo”. Temi popolari e d’autore rielaborati per la sua voce ineguagliabile dal maestro Valter Sivilotti sul palco con l’Orchestra dell’Accademia Musicale Naonis di Pordenone. La serata a ingresso gratuito, organizzata dal Comune di Monfalcone, prevede in apertura la giovane triestina - classe 2002 - Beatrice Blaskovic.

A dicembre Antonella Ruggiero aveva portato al Verdi di Muggia il suo “Concerto Versatile” in trio con Colombo e Harris.

«A Monfalcone sarà uno spettacolo diverso – spiega la cantante – la scaletta andrà anche in Portogallo con un brano come “Balada do Sino”, poi ci sarà una versione di “Nuova Terra” che avevo scritto nel 1996 e ho ripreso di recente per il progetto “Musiche Ospitali”, visto il tema sempre più attuale dello spostamento delle persone dalla loro terra d’origine».

Mescola brani di epoche diverse, senza che strida.

«Mi piace fare incursioni nella musica antica e popolare, altrimenti sarebbe una ripetizione continua di canzoni di successo che non mi darebbero ciò che mi danno questi brani provenienti da ogni parte del mondo».

Nei suoi concerti non mancano i grandi classici dei Matia Bazar “Ti sento”, “Vacanze Romane”, “Cavallo Bianco”…

«Nella seconda parte includo alcune canzoni che fanno parte della mia storia personale ma con sonorità diverse. È proprio bello rifarle con un nuovo vestito: se io dovessi riproporre gli stessi arrangiamenti e la stessa vocalità sarebbe una forzatura e invece cambiano continuamente, questo fa sì che anche la gente sia contenta di ripercorrere i momenti della propria vita, ricordandoli attraverso la musica. A fine serata vengono a raccontarmi le emozioni vissute durante lo spettacolo grazie a certi brani».

La collaborazione con l’udinese Sivilotti?

«Negli anni ho già fatto tanti live con lui, è bravissimo e porta musicisti di grandissima qualità sia artistica che umana. Quando si vedono dei giovani in un’orchestra, in un Paese in cui solitamente sono abbastanza penalizzati, è motivo di soddisfazione».

Passa spesso in regione, di recente era a Maniago per Vocalia.

«È un territorio che amo particolarmente, penso che ci potrei vivere; la storia di secoli ha fatto sì che la popolazione che ci abita abbia delle caratteristiche che io apprezzo, legate alla profondità e al lavoro, alla voglia di fare senza grandi aiuti dall’esterno, superando tante difficoltà».

Un calendario fitto, senza sosta.

«Dal ‘96, quando ho intrapreso il percorso solista, non c’è più la tournée legata al disco o al periodo estivo o a quello invernale come bisogna fare quando si è dentro a certe logiche. C’è un continuo movimento perché mi arrivano tante richieste interessanti e con grande piacere aderisco e ogni volta è una sorpresa, non c’è la ripetitività e la routine in cui si potrebbe incappare anche in un lavoro creativo come il mio. Sto collaborando con musicisti che provengono da mondi diversi, dalla musica popolare ai cori alpini o le bande e mi sono resa conto di quanto bella sia la musica in Italia e di quanta gente brava ci si».

L’annunciato cofanetto “Quando facevo la cantante” uscirà a breve?

«A ottobre. Sono sei cd con materiale dal ‘96 a oggi, ognuno diverso per genere, formazione, repertorio. Credo sia interessante anche per i più giovani vedere come la musica può essere trattata in maniera inusuale, fuori dalle regole ferree del business. Agire in libertà è una gran bella cosa, quando si può fare». —



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