Anna Netrebko e Yusif Eyvazov con Daniela Barcellona all’Arena

Poker d’assi l’1 agosto completato dal baritono Maestri, sul podio Marco Armiliato Il calendario rivisto parte il 25 luglio con una serata dedicata ai medici anti-Covid

Alex Pessotto

Inizialmente “Le stelle dell’opera” era in programma per il 23 luglio, ma la pandemia ha costretto l’Arena di Verona a rivedere per intero il proprio cartellone. L’evento è stato quindi spostato di un po’: a sabato primo agosto o, in caso di maltempo, al giorno successivo. Sempre gli stessi saranno i suoi protagonisti: il divino soprano Anna Netrebko e il tenore Yusif Eyvazov (moglie e marito nella vita che saranno anche al Lubiana Festival il 18 agosto), il baritono Ambrogio Maestri e il mezzosoprano triestino Daniela Barcellona, reduce dalla Petite messe solennelle al teatro Verdi. Il poker d’assi, diretto da Marco Armiliato, proporrà un appuntamento basato su pagine di Donizetti, Leoncavallo, Cilea e Giordano oltre che del cigno di Busseto.

Ma all’Arena il programma comincerà già sabato 25 luglio con “Il cuore italiano della musica”, una serata dedicata ai medici e agli operatori sanitari in prima linea contro il Covid: quattro direttori (Andrea Battistoni, Francesco Ivan Ciampa, Riccardo Frizza e lo stesso Armiliato) si alterneranno sul podio per accompagnare, introdotti da una madrina quale Katia Ricciarelli, 24 cantanti italiani tra cui Barbara Frittoli, Roberto Frontali, Leo Nucci, Luca Salsi e la “nostra” Daniela Barcellona. Che, oltre a “Le stelle dell’opera”, in un primo tempo aveva in programma all’Arena di cantare anche, il 23 agosto, nella Nona di Beethoven diretta da Ezio Bosso, appuntamento annullato in seguito alla scomparsa del maestro.

Di certo, non è stato facile per il sovrintendente e direttore artistico dell’Arena, Cecilia Gasdia, ripensare per intero il calendario, facendo i conti con la tragica situazione attuale. Il pubblico, quest’anno, non potrà infatti contare sui consueti 13600, ma su 1600 posti a sedere che, in caso di una forte richiesta, potrebbero arrivare a circa 3100 (il massimo consentito applicando le norme anticovid all’anfiteatro veronese). Insomma, il timore è che il calo del turismo e le paure per la pandemia si riflettano su un minore sbigliettamento. Eppure, nonostante che non ci siano le grande produzioni operistiche di sempre, gli allestimenti spesso faraonici che costituiscono un marchio di fabbrica dell’Arena, il calendario è assai appetitoso a cominciare dalla serata di venerdì 28 agosto con Placido Domingo che, quale baritono, si esibirà in un recital mentre il giorno successivo dirigerà “Opera in love” con il tenore Vittorio Grigolo e il soprano Sonya Yoncheva. Venerdì 31 luglio, invece, per la prima volta all’Arena verrà eseguito il Requiem di Mozart in ricordo delle vittime del Covid.

Spicca poi, venerdì 7 agosto, l’omaggio a Wagner (diretto da Gustav Kuhn) dopo che le sue note nell’anfiteatro veronese mancavano dagli anni ’50 e ’60 con “La Valchiria” e “Lohengrin”. Nello stesso mese, i gala dedicati a Verdi (sabato 8, con sul podio Daniel Oren), a Rossini (il 14) e a Puccini (il 22, con il soprano Angela Gheorghiu e il tenore Marcelo Álvarez).

L’unica, intera opera è quella del 21 e del 22 agosto, in forma semiscenica: il “Gianni Schicchi” con protagonista un antico amico dell’Arena: Leo Nucci, mentre, sempre in agosto, per il 13 è in programma un appuntamento più leggero: “Vivaldi e la musica veneta” con il violino solista di Giovanni Andrea Zanon. Ma, nonostante le difficoltà e una stagione di alto livello, per quanto il coronavirus l’abbia ridimensionata, già la mente vola al 2021, quando, senza alcuna limitazione (almeno così si spera) il cartellone si aprirà con Riccardo Muti a dirigere, nel 150° della prima rappresentazione a Il Cairo, l’Aida in forma di concerto il 19 e il 22 giugno con Sonya Yoncheva, Francesco Meli, Anita Rachvelishvili e, nel ruolo del messaggero, il giovane tenore triestino Riccardo Rados. —

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