Ambra Angiolini e Giorgio Pasotti in “Il silenzio dell’acqua”: la nuova crime-story fra Carso e mare

ROMA Inizia con un tuffo, dalla roccia bianca del Carso al mare, “Il silenzio dell’acqua”, fiction targata Mediaset interamente ambientata tra Duino Aurisina, Muggia e Trieste.
La prima puntata andrà in onda domani sera su Canale 5, la seconda domenica prossima, per poi proseguire la domenica sera in prima serata. Protagonisti Giorgio Pasotti e Ambra Angiolini, immersi nel golfo di Trieste e in una crime-story che omaggia “Twin Peaks” e, più in generale, il filone “persone scomparse”.
«Si tratta di un giallo classico, che non rinuncia a personaggi bellissimi», ha detto nel corso della conferenza stampa di presentazione, che si è tenuta ieri a Roma, il regista Pier Belloni. «Un viaggio dentro l’animo di personaggi misteriosi, che hanno molti segreti».
E, in effetti, “Il silenzio dell’acqua” è un bel mix di azione e caratterizzazione. Sono tutti personaggi complessi quelli coinvolti nell’indagine, raccontata attraverso una trama classica imbevuta di giallo e di nero.
È la scomparsa dell’adolescente Laura Mancini (omaggio dichiarato alla ben nota Laura Palmer) il punto di partenza dell’indagine e, come a Twin Peaks, nessuno è come sembra, ci sono lati oscuri e segreti celati dietro la facciata perbene, questa volta, di un piccolo borgo di mare.
A occuparsi del caso, il vicequestore Andrea Baldini, interpretato da Giorgio Pasotti. «Un poliziotto che opera in uno di quei paesi dove di solito non accade nulla, un uomo che conosce tutti, o almeno pensa di conoscerli – riferisce l’attore -. Con l’arrivo di Luisa Ferrari, collega della Omicidi, si ritrova a vivere un conflitto enorme. Da una parte ci sono le indagini, dall’altra la sua voglia di proteggere i suoi amici, la sua famiglia».
Uomo tutto d’un pezzo e senza macchia, a cui Pasotti regala una credibilità che non lascia scampo: alla fine il personaggio è di quelli che non puoi non amare. La Luisa di Ambra Angiolini è un perfetto alter-ego. «I suoi metodi sembrano incompatibili con quelli di Andrea – ha dichiarato la Angiolini -.
È una poliziotta preparata ma anche spigolosa e dura, colpa di un irrisolto emotivo che sarà costretta ad affrontare per superare le indagini». «Stanchezza, caldo, urla e un gran silenzio». L’attrice ricorda così l’esperienza sul set.
Tre mesi e mezzo di riprese avvenute nel fantomatico Castel Marciano, un tranquillo paesino vicino a Trieste e affacciato sul mare, dove è collocata la vicenda. Nella realtà, un po’ Muggia, un po’ Duino Aurisina e tanta Costiera Triestina. Il sentiero Rilke, soprattutto, e la Riserva naturale delle Falesie di Duino.
Uno spettacolo per gli occhi, «in cui la perfezione del bello si scontra con l’imperfezione dell’animo umano». Parola del regista Pier Belloni, che spiega le ragioni della scelta di un borgo immaginario. «Castel Marciano nasce dalla volontà di collocare la storia in un non-luogo, non abbiamo cercato riferimenti esatti per non provincializzare un intreccio dai tratti universali».
Il risultato è un posto meraviglioso, in cui si possono riconoscere angoli del nostro Golfo. Una splendida location per una miniserie in otto puntate capace di lasciare il segno. Gran ritmo e tanto coinvolgimento. Un puzzle raffinato e ricco di colpi di scena. —
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