Al via l’Indirekt Festival a Umago, musica indipendente dall’Europa

UMAGO Rivelare i segreti meglio custoditi della musica indipendente europea creando un network per "tutte le anime indie là fuori" è l'obiettivo dichiarato dell'Indirekt Music & Art Festival che si tiene a Umago dal 2013: da allora ha proposto più di cento nomi provenienti da 17 paesi europei, tra concerti, esibizioni, arte di strada e letteratura. L'appuntamento si rinnova con la settima edizione da giovedì a sabato al campeggio Veli Jože di Salvore. «Tantissimi sono i musicisti che prima d'involarsi verso la scena che conta si sono esibiti da noi - commentano gli organizzatori - ma il festival non è solo musica, promuove anche altre forme d'arte: letteratura e belle arti, cercando di trovare nuovi talenti».
La kermesse è organizzata dall'associazione "Kuu Manifattura dei Sogni" che, oltre a promuovere iniziative culturali, è attiva in campo umanitario. Indirekt ha un rapporto di collaborazione con il collettivo di Trieste Yeah, anche grazie a questo scambio aprono il festival i triestini Ask Her Out, giovedì alle 19. Suonano post soul e nella loro biografia citano Nina Simone, i Karate, Prince. In formazione l'ex Trabant Giovanni de Flego (voce, chitarra, samples) con Daniele Vigo al basso, Raffaele Tenaglia alla batteria e Riccardo Buiatti al sax. «Negli Ask Her Out - dice de Flego - la musica è assolutamente vera, c'è forte identità di gruppo: sono le canzoni che facciamo assieme, nessuno di noi da solo le farebbe. È il suono di quattro persone che si incontrano».
Venerdì si entra nel vivo con i croati Pseca Plaža, gruppo audio-visual dalle melodie surf rock e psichedeliche, gli austriaci post punk Tents, la musica sperimentale dei serbi Igralom, prodotti da Chris Eckman, i croati Nemanja (afro, psych rock). In chiusura i Maika, che combinano la musica tradizionale balcanica con elettronica, dance punk e indie pop, con componenti da Serbia, Croazia, Montenegro, due voci femminili e grande presenza scenica, l'anno scorso in tour con i Gogol Bordello: «Balkan è per noi un mix di assurdi contrasti: religione e tradizione, bellezza naturale e politiche distruttive, conflitti sanguinari e senso umanitario, estasi e dolore. E allora lo stile balkan non può che essere una bizzarra zuppa di tanti ingredienti e stili diversi».
Sabato si comincia già alle 11 con incontri letterari, nel pomeriggio dj set e alla sera dalle 20 gli sloveni Liamere (trip hop, electro, 2-step e pop), da Pesaro i Be Forest, una delle band italiane ad aver riscosso più successo negli ultimi anni, anche a livello internazionale, con tre album distribuiti in Europa, Usa e Giappone, gli ungheresi Skeemers con la loro surf music, i croati Porto Morto con il loro nuovo album "Portofon", gli sloveni Koala Voice (indie punk, disco pop, tra le loro influenze Wire, Gang of Four, The Fall e i Pixies, per cui hanno aperto). E infine, dalla Croazia, i Letronika in cui militano componenti già conosciuti nella scena croata (Svadbas, Barbari, Nola) e l'after party a cura del dj Dragan Vukovic.—
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