Al Trieste Film Festival arriva Sterben, la famiglia smarrita dentro lo spartito della vita

La rassegna inaugura oggi quella che è la sua colonna portante, ovvero il Concorso declinato nei tre segmenti lungometraggi, cortometraggi, documentari

Federica Gregori
Un fotogramma di Sterben
Un fotogramma di Sterben

Una «piccola magia» dal passato, tanto per iniziare, e poi un film premiatissimo in patria, la Germania, su uno dei temi cardine indagati in quest’edizione: la famiglia, prevalentemente messa alla berlina dai registi soprattutto se sconclusionata e sgangherata come quella ritratta nel film di stasera. Dopo giorni di sezioni collaterali al Teatro Miela, il Trieste Film Festival inaugura oggi quella che è la sua colonna portante, ovvero il Concorso declinato nei tre segmenti lungometraggi, cortometraggi, documentari: lunghi e corti si vedranno al Politeama Rossetti, la parte documentaria al Cinema Ambasciatori (primo doc in competizione alle 14). Ad ospitare la Cerimonia di Apertura delle 20 sarà il Rossetti, iniziando con la consegna dei Premi al Miglior Film della Critica SNCCI 2024: hanno vinto l’incantevole “Vermiglio” , che giovedì potrebbe entrare in cinquina agli Oscar, e “La Zona di Interesse” , visto in anteprima proprio al TSFF un anno fa. A ritirare il premio per l’italiano, la produttrice Francesca Andreoli, mentre per il film di Glazer arriverà Caterina Mazzuccato. «Una Trieste splendida e non troppo dissimile da quella di oggi», come annunciato dalla direttrice Nicoletta Romeo, sarà al centro dell’omaggio del festival alla città attraverso «una storia di malfattori con il Lloyd Triestino sullo sfondo raccontata nel cortometraggio realizzato nei primi anni 20 da Giovanni Vitrotti: è “The Perl of the Ruins” , corto muto che sarà accompagnato dal vivo al pianoforte dal maestro Andrej Goričar da Lubiana che improvviserà le musiche a commento».

«Spesso disfunzionali, allargate, complicate, con legami anche fluidi. Sono le famiglie e “Sterben/Lo spartito della vita” di Matthias Glasner – continua Romeo – non è da meno: racconta la storia di nucleo che non è più famiglia da molto tempo, con due genitori anaffettivi e due figli cresciuti in maniera troppo anarchica. Ma porta un messaggio di grande speranza, perché alla fine, quando la morte busserà alla loro porta, sapranno ritrovarsi e dare nuovo significato a ciò che li lega». Un film tra dramma e commedia che ha subito convinto le selezionatrici, forte anche dell’Orso d’argento per la miglior sceneggiatura alla Berlinale vinto lo scorso anno e dell’incetta di premi Lola, l’equivalente tedesco dei nostri David di Donatello.

E nel il giorno in cui al Miela debutta anche l’interessante retrospettiva “1945. Is the war over? ” – con film anche rari dalle Cineteche di Varsavia, Budapest, Roma e Stati Uniti che indagano il dopoguerra riflettendo anche sulla mutazione dei confini nella parte orientale dell’Europa – entra nel vivo anche il forum il cui cuore è da 15 anni intimamente intrecciato al TSFF, tanto che il festival ha aperto proprio con un film, “Wishing on a star” , che qui ha mosso i suoi primi passi. Parliamo di When East Meets West, quattro giornate fino a mercoledì che hanno portato in città più di 600 (livello mai toccato finora) professionisti del cinema provenienti da più di 55 paesi diversi. È Alessandro Gopplero a dare i numeri, in crescita costante. «Un’opera cinematografica ha bisogno principalmente di tre cose: le buone idee, i finanziamenti e i rapporti umani: WEMW è un catalizzatore e acceleratore di questi ultimi, ed è per questo motivo che centinaia di registi, produttori, televisioni, gestori di fondi pubblici, programmatori di festival da tutto il mondo sono arrivati a Trieste nella sede storica del Savoia Excelsior Palace per sviluppare insieme nuovi progetti di film». Che saranno ben cinquanta, in diverse fasi, ancora in sviluppo o già in post-produzione, selezionati da più di 1000 candidature. Che siano lunghi di finzione, documentari creativi, corti di animazione, opere ibride, rappresentano un ampio spaccato del presente dell’industria cinematografica europea, stimolati stavolta dal tema dell’anno che è “re-immaginiamo l’immaginazione” . —

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