Al Rossetti il gran finale de “La porta rossa” ed è già nell’aria la terza stagione a Trieste

Il 20 marzo l’ultima puntata in sala col regista Carmine Elia e gli attori Valentina Romani, Andrea Bosca e Gaetano Bruno 



«Una sorta di festa, un regalo alla città». C’è un coro unanime di entusiasmo, sia da parte del Comune di Trieste che della Film Commission Fvg, nell’annunciare la serata di gala organizzata con il contributo di Confcommercio Trieste in collaborazione con la Casa del Cinema. Mercoledì 20 marzo alle 21.30, in contemporanea alla messa in onda su Rai Due, il pubblico triestino potrà assistere all’ultima attesissima puntata de “La porta rossa” su grande schermo, comodamente seduto in platea al Teatro Rossetti, alla presenza degli ospiti d’eccezione: i produttori della serie Tommaso Dazzi e Maurizio Tini, il regista Carmine Elia e gli interpreti Valentina Romani (nel ruolo di Vanessa), Andrea Bosca (Jonas Sala) e Gaetano Bruno (Diego Paoletto).

Niente panico. Lino Guanciale, così come Elena Radonicich, si sta facendo in quattro per riuscire ad assistere alla serata e, anche se attualmente impegnato nel tour dello spettacolo teatrale “Itaca”, di scena in tutta Italia, la sua presenza a Trieste potrebbe essere confermata nei giorni a venire. Assenti giustificati, invece, Fortunato Cerlino e Gabriella Pession, rispettivamente al lavoro su nuovi set.

I biglietti per la serata saranno distribuiti gratuitamente (fino a esaurimento posti) a partire dalle 10 del 14 marzo alla biglietteria del Politeama Rossetti e nei giorni successivi secondo il consueto orario di biglietteria del teatro.

Un regalo alla città, si diceva. Con grande entusiasmo e calore, anche perché - sottolinea il presidente di Film Commission Fvg Federico Poillucci – «Trieste, per “La porta rossa” non è stata solo una semplice location, ma anima e cuore della storia». La partecipazione sia del cast artistico che tecnico è stata unica e lo scambio con la città altrettanto significativo. Del resto siamo di fronte alla serie tv più lunga mai girata in regione, con riprese realizzate interamente in città, da maggio a ottobre 2018, per un totale di 120 giornate di shooting. Anche le cifre in termini di ricaduta economica fanno colpo: al di là dell’incalcolabile ritorno d’immagine per Trieste, “La porta rossa” ha portato sul territorio un indotto di quattro milioni di euro, oltre a impiegare continuativamente sul set 35 professionisti locali (più di metà della troupe), decine di attori e 1600 comparse.

Un investimento importante, che comunque sta dando i suoi frutti. In termini di successo, con ascolti che si aggirano intorno all’11-12%, e in termini di vendite all’estero, esportata in più di 130 paesi. Mentre va in onda la seconda stagione de “La Porta Rossa”, anche “Il silenzio dell’acqua”, la serie con Giorgio Pasotti e Ambra Angiolini girata tra Muggia e Duino, ha fatto il suo debutto su Canale 5, registrando uno share del 15,3%.

In base a questi numeri si può ben sperare. Lucarelli e Rigosi, autore de “La porta rossa” sarebbero già al lavoro sul copione di una nuova stagione della serie, ma anche gli ottimi risultati di ascolto de “Il silenzio dell’acqua” sono di buon auspicio per un probabile sequel. «Credo si possa affermare con tutta probabilità - sostiene Poillucci - che nel 2020 avremo nuovamente a Trieste tutta la troupe, pronta a girare “La Porta Rossa 3».

Molti interrogativi, del resto, sono ancora aperti: Che futuro ha in serbo il destino per Anna e per la sua piccola Vanessa? Che fine farà Stefano Rambelli? Sarà incriminato per i suoi delitti? Troverà finalmente pace l’anima del commissario Leonardo Cagliostro? Riuscirà finalmente a varcare la porta rossa? O si tratterrà ancora per un po’ nel regno dei vivi? Chi è Jonas? Le scommesse sono aperte. —



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