Al Rossetti i musical con le “Sette spose” e “The Rocky Horror Show”

Sara Del Sal

TRIESTE. Si riaccendono le stelle del Rossetti, quelle glitterate e internazionali. Il direttore artistico Paolo Valerio con il presidente Francesco Granbassi e il direttore organizzativo Stefano Curti hanno spazzato via i tempi cupi riaprendo le porte dello Stabile alle migliaia di appassionati di musical. A ottobre il pubblico del Rossetti potrà accogliere una produzione strabiliante che sta entusiasmando il pubblico inglese ormai da mesi. Il titolo è un cult vero e proprio in tutto il mondo “The Rocky Horror Show”.

Atmosfere rock su calze a rete e l’inimitabile time warp torneranno finalmente in città con un allestimento di cui Cristopher Luscombe firma la regia.

Non ci poteva essere ripartenza migliore. Segue un classico, come “Sette spose per sette fratelli”, in questo caso una produzione italiana che si avvale della direzione musicale di Peppe Vessicchio.

Già annunciato anche il ritorno di “Notre Dame de Paris”, che solo a Trieste entra in una sala teatrale. La faraonica opera moderna composta da Riccardo Cocciante sta attraversando l’Italia con un tour celebrativo per i suoi venti anni dal debutto nel Belpaese e torna, ovviamente anche a Trieste, città che lo ha ospitato in svariate occasioni e lo fa con il cast originale, oggi come allora sul palco ci saranno i beniamini del pubblico da Matteo Setti a Lola Ponce, da Vittorio Matteucci, a Giò di Tonno e ovviamente con Graziano Galatone e con Marco Guerzoni e Leonardo Di Minno che si alterneranno nel ruolo di Clopin.

Ancora, Capodanno al Rossetti, con Le Cirque World’s Top Performers che proporranno “TILT”.

Ma per tutti i bambini e per tutti i grandi che sanno ancora guardare il mondo con gli occhi dei più piccoli, ecco anche la promessa mantenuta del ritorno di Slava’s Snowshow. Una delle esperienze più emozionali che si possono vivere a teatro con una vera e propria nevicata sul pubblico che diventa parte di un rito collettivo sul finale.

Quello che ha creato Slava Polunin è un lavoro sul clown e sulla sua semplicità, sulla sua capacità di essere dispettoso ma anche particolarmente evocativo. Impossibile lasciare la sala senza un sorriso stampato in volto.

Chi penserà invece a fare ridere il pubblico sarà Teresa Mannino.

Argomenti:CULTURA

Riproduzione riservata © Il Piccolo