Al Piccolo Teatro il tributo a Strehler
Nel ventennale della morte incontri, letture, mostre, proiezioni

MILANO. Quando Sergio Escobar le ha chiesto di aprire la stagione del Piccolo Teatro di Milano, il 28 ottobre, con un concerto, per Ornella Vanoni è stato «un tuffo al cuore». Il suo fondatore, il triestino Giorgio Strehler, moriva vent’anni fa. «Ora - racconta emozionata - penso a Giorgio come qualcuno che c'è ancora, che mi guarda mentre sono sul palco. Anzi, da lì gli dirò di non guardarmi in quel modo, che non è più tempo. L'ho amato tanto, ci siamo amati, sarà un'emozione grande».
Il Piccolo Teatro proporrà una serie di incontri focalizzati su quello che Escobar chiama il «basso continuo» di Strehler, ossia il suo rapporto con autori che sentiva come suoi colleghi o, nel caso di Goldoni, addirittura come fratelli maggiori. Al teatro Studio Melato si parlerà di Cechov con Lev Dodin, ma anche di Shakespeare, Brecht - che fu proprio Strehler a far conoscere in Italia negli anni '50 - e ovviamente Goldoni. Proprio i 'Memoires' - che avrebbe voluto realizzare per la tv - sono rimasti il sogno mai realizzato del regista.
E proprio con la loro lettura Strehler tornerà la sera del 24 dicembre, quella della sua morte, materializzandosi sulla facciata di palazzo Reale, che dal 2 dicembre ospiterà una retrospettiva a lui dedicata, allestita da Palazzo Marino in collaborazione con il Piccolo Teatro e La Scala, che avrà al suo centro un parallelo tra l'allestimento di Arlecchino e quello di Mozart. Per raccontare l'uomo che per 50 anni - dal 1947 al 1997 - incarnò il Piccolo, anche un calendario di proiezioni di spettacoli in versione integrale, una videoinstallazione, una mostra nel foyer dello Strehler, un documentario del critico Maurizio Porro e il monologo 'Maestro!' al Teatro Studio.
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