A Zoro il Premio Luchetta per i bambini del Congo che muoiono dimenticati

Annunciati i vincitori delle varie sezioni, per la stampa italiana Daniele Bellocchio dell’Espresso per il suo pezzo sulla sposa bambina del Ciad di 12 anni costretta a una missione suicida 
Iraq, Qarayya: A newly displaced man carries two children at the northern check point in Qayyarah, south of Mosul on October 31, 2016. Alessio Romenzi
Iraq, Qarayya: A newly displaced man carries two children at the northern check point in Qayyarah, south of Mosul on October 31, 2016. Alessio Romenzi

i nomi e le storie



Nei 25 anni dalla strage di Mostar del 28 gennaio 1994 - quando una granata uccideva i giornalisti della troupe Rai inviata in Bosnia, Marco Luchetta, Alessandro Sasha Ota e Dario D’Angelo – e dai tragici fatti di Mogadiscio nei quali perdeva la vita il telecineoperatore triestino Miran Hrovatin, inviato in Somalia con la giornalista Ilaria Alpi, il Premio giornalistico internazionale Marco Luchetta annuncia i vincitori della 16° edizione. Va innanzitutto a Diego Bianchi, più familiare al grande pubblico come ‘Zoro’, il Premio Luchetta 2019 nella categoria “reportage”, per l’emozionante diario di viaggio in Congo in onda su Propagandalive La7, nel quale ha testimoniato l’emergenza che colpisce in particolare i bambini, allo stremo per la malnutrizione, le epidemie, gli scontri armati, i conflitti. Per sopravvivere possono ormai contare solo sull’aiuto di associazioni umanitarie.

In Congo esistono circa 300 tribù, ciascuna ha la propria lingua e le proprie tradizioni ed ognuno possiede un’arma. Insomma, un’esperienza davvero degna di un ‘giustiziere dell’informazione’.

Situazioni al limite

Zoro ha scelto questa trasferta con determinazione, malgrado le difficoltà: «Volevamo assolutamente raccontare quel Paese – spiega - non sono un reporter, ma ho le mie esperienze a latitudini difficili, come il Ciad. Otto giorni in Congo non si dimenticano: un viaggio che ci ha portato nelle zone più complicate del Paese in uno slalom fra guerriglia, bande armate, emergenze sanitarie. Non molto lontano era scoppiata la nuova epidemia di Ebola. Sono situazioni in cui è impossibile abbassare la guardia: poi ci si guarda intorno, e si vede gente che sta sicuramente molto peggio, si cerca di sdrammatizzare ... Se c'è un ricordo memorabile, è sicuramente legato al lavoro di Medici senza Frontiere: sono un'istituzione di grande autorevolezza sul territorio, il loro impegno è apprezzato e riconosciuto perchè arrivano nei punti più sperduti per portare cure e medicinali. I problemi dell'Africa sono enormi il ruolo di ong come Medici senza Frontiere è fondamentale per intere zone che sono del tutto tagliate fuori da qualsiasi assistenza».

Il pubblico di Trieste, insieme agli altri vincitori del Premio Luchetta, potrà incontrarlo nell’ambito di Link 2019, il festival legato al premio programma dal 9 al 12 maggio in piazza Unità. Sabato 11 maggio alle 20 i riflettori saranno puntati su Diego Bianchi e sui colleghi che, attraverso le loro corrispondenze, restituiscono un puzzle straordinario del nostro tempo, ricordandoci che sono sempre i bambini a pagare un prezzo gravissimo e inaccettabile per le emergenze, i conflitti, i rivolgimenti epocali sul pianeta.

Danni collaterali

«A Trieste – racconta Zoro - sono felice di tornare per il Premio Luchetta: è una città che ho conosciuto da poco, e dove ho fatto tappa due volte: la prima per un evento pubblico nell'ex ospedale psichiatrico, l'altra per un reportage in vista delle elezioni nella vostra regione, trasmesso poi su Propaganda Live. Abbiamo scorrazzato da Fiumicello all'altipiano triestino, ho sentito fantastici racconti partigiani: oggi mi sembra la giornata giusta per ricordarlo ...».

Nella categoria Tv News la vincitrice è Orla Guerin per la corrispondenza diffusa da Bbc News sui 42 bimbi massacrati nell’agosto 2018 nello Yemen, vittime di un bombardamento aereo da parte delle forze di coalizione. Sono troppe le morti di civili nello Yemen che passano sotto silenzio. Questo servizio vuole ricordare quei piccoli trucidati: le nazioni Unite lo hanno definito il più devastante attacco contro bambini dal marzo 2015, quando il conflitto si è esacerbato. La coalizione ha inizialmente sostenuto la tesi secondo la quale l’autobus fosse un obiettivo militare legittimo, per poi scusarsi e riconoscere l’errore definendolo come un “danno collaterale”.

dal ciad all’afghanistan

Per la stampa italiana il Premio Luchetta 2019 va a Daniele Bellocchio che ha raccontato per L’Espresso l’odissea dei cittadini del Ciad in fuga da Boko Haram e la storia di Halima Adama, a 12 anni vittima di un matrimonio forzato e poi obbligata dal marito a una missione suicida. Per la stampa internazionale, vincitrice 2019 è la reporter Margaux Benn, corrispondente del quotidiano francese Le Figaro dall’Afghanistan. Per il suo giornale ha documentato le storie dei bimbi soldato dell’Isis nella provincia orientale di quel Paese: giovani dagli 11 ai 16 anni, reclutati e indottrinati e già a 5 anni costretti a partecipare alle esecuzioni. Margaux Benn è riuscita a ottenere il permesso di accedere al carcere minorile di Jalalabad: il reclutamento dei bambini soldato, in particolare da parte degli IS-K, è una delle preoccupazioni maggiori delle Nazioni Unite e del governo locale ed è oggetto di un programma di "deradicalizzazione" in alcuni centri di detenzione giovanili.

Infine per la sezione fotografia dedicata a Miran Hrovatin il Premio Luchetta va ad Alessio Romenzi per lo scatto pubblicato da L’Espresso che ritrae un padre in arrivo al check point di Quayyara in Siria, insieme alle sue bambine, circondato dal fumo nero in cielo, pozzi di petrolio incendiati dai miliziani dell’Isis. Sarà Riccardo Iacona, Premio speciale 2019, ad aprire Link Festival, giovedì alle 19.30. —

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