A ShorTS c’è la storia di Ky, bimba diventata transgender
TRIESTE. Arriva dai Paesi Bassi, ha un titolo impronunciabile e farà senza dubbio discutere. È sicuramente tra le opere brevi di punta presentate al festival cinematografico per cortometraggi ShorTS di lunedì 4 luglio - come sempre sullo schermo di piazza Verdi, a Trieste, a partire dalle 21.30 - “Hoe Ky Niels werd”, in un programma che nella consueta varietà di generi, stili e linguaggi riserva un posto di riguardo allo sguardo femminile dietro la macchina da presa.
Donne che si raccontano, donne che parlano di altre donne e del loro sfaccettato e spesso complicato universo, affrontando il sessismo e i pregiudizi sul luogo di lavoro (subiti dalla protagonista di “The haircut” firmato dalla “pasionaria” Alexis Korycinski), i vincoli dei rapporti tra fratelli (il secondo corto made in Usa “Before the Bomb”, della cineasta di origini iraniane Tannaz Hazemi), legami che possono persistere fin oltre la morte (“My younger, older sister” scritto, diretto e interpretato dalla canadese Leah Johnston).
Ma è la riflessione sull'identità di genere e su che traumi possa muovere la ricerca di sé e il diritto ad essere se stessi il punto di partenza da cui prende le mosse “Hoe Ky Niels werd”, un documentario firmato ancora una volta da una donna, l'olandese Els van Driel, quarantenne giornalista e filmmaker da sempre sensibile a tematiche riguardanti i diritti dei minori, soprattutto dei piccoli rifugiati e figli di richiedenti asilo.
I fuochi d'artificio, correre e giocare a calcio: sono queste le cose che rendono Ky davvero felice. Non è stato così per molto tempo, dal momento che abitava, tra disagio e sofferenze, in un corpo di bambina. Fino all'arrivo di un'estate, quando Ky ha finalmente deciso di raccontare ai genitori di voler essere per sempre un ragazzo e diventare Niels. Tutto questo a dieci anni, iniziando una nuova vita e raccontando senza paura ai compagni di classe il suo pur breve passato al femminile, l'insoddisfazione di vivere in un corpo non sentito come proprio e la liberazione grazie al nuovo corso, vissuto come una rinascita.
«Il tema può apparirci scioccante – spiega Francesco Ruzzier, uno dei selezionatori – soprattutto per questa presa di coscienza che ci sembra così precoce, ma per come è trattato il documentario, per la naturalezza e la spontaneità con cui viene raccontato dal giovanissimo protagonista, alla fine sembra la cosa più naturale del mondo». La vicenda di Ky non è isolata: i casi di bambini transgender, anche piccolissimi, che con l’appoggio dei genitori cambiano sesso rispetto a quello di nascita, sono sempre più frequenti, e ha fatto discutere la decisione del Servizio Sanitario britannico di offrire trattamenti farmaceutici gratuiti atti a ritardare la pubertà.
Una delle motivazioni più forti a far decidere i genitori per il cambio di sesso, la paura di episodi di bullismo nei confronti del bambino, che si sente e comporta in modo diverso rispetto ai coetanei. Il corto, 20', si è distinto in diversi festival internazionali, da quello sui diritti umani di Buenos Aires al Lucas Kinderfilmfestival di Francoforte, vincendo poi l'Unicef Award al Japan Prize di Tokio, il Best children’s film all'Uppsala Shortfilmfestival, e più di recente il Prix Jeunesse 2016 di Monaco.
Non mancheranno, inoltre, tre corti di animazione, con il tratto minimalista del francese “Yul et le serpent”, la bagnina iraniana protagonista di “Beach Flags”, forse il più personale, e l'iracheno “The Iraqi Superman”.
Percorre l'Europa lungo il Danubio “I talk otherwise” (Altrimenti io parlo), “road documentary movie” che sarà presentato alle 21.30 all'Ariston nelle Nuove Impronte.
Da Ovest a Est, dal capitalismo al comunismo, dalla Foresta Nera al Mar Nero, Cristian Cappucci va a comporre un'istantanea del XX secolo seguendo il fiume blu come metafora dei suoi cambiamenti, tra mescolanze e contraddizioni delle terre percorse, in un viaggio che riflette sul passato e l'avvenire dell'Europa oggi così tanto in discussione.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo