A Gorizia e Nova Gorica arrivano le quattro maxi stele dell’artista Giorgio Celiberti

Due, alte 4,5 metri, installate davanti ai Municipi delle Gorizie. Altre due, più piccole, nelle aziende Gradis’ciutta e Ferdinand

Francesco Fain
Giorgio Celiberti
Giorgio Celiberti

Verranno installate in queste ore le stele in alluminio intitolate “Stele, colonna delle preghiere” dell’artista friulano Giorgio Celiberti, pittore e scultore nato a Udine nel 1929. E, contestualmente, tutta l’operazione (che rientra nelle iniziative della Capitale europea della cultura) verrà illustrata, venerdì alle 9.30, al Go!Center di corso Verdi 51. È prevista anche la scopertura della stele installata davanti al Municipio di Gorizia.

Interverranno Giorgio Celiberti e i due sindaci di Gorizia Rodolfo Ziberna e di Nova Gorica Samo Turel.

Le due steli più grandi (alte quattro metri e mezzo e con un peso di circa 250 chilogrammi, oltre al basamento di cemento di 550 kg) saranno installate davanti ai Municipi delle due città: altre due, di dimensioni inferiori, faranno bella mostra di sé alle aziende agricole “Gradis’ciutta” con sede a San Floriano del Collio e “Ferdinand” con sede a Kojsko.

«Abbiamo accolto con entusiasmo la proposta presentata dalle due importanti realtà vinicole del Collio che si sono adoperate - spiega il primo cittadino di Gorizia - per garantire alle due città la disponibilità (tramite comodato) e, quindi ,il posizionamento in punti nevralgici dei due centri storici, di due opere d’arte del grande artista friulano».

«Una sua opera similare (non una copia ma un’opera gemella) sarà posizionata - fa eco l’assessore comunale Patrizia Artico - in prossimità del palazzo Municipale di Nova Gorica creando, così, un ulteriore legame oltre che artistico anche simbolico tra le due città essendo le steli di Celiberti opere contemporanee portatrici di memorie di antiche civiltà con una valenza di espressione di memoria e votiva e, come tale, di una sorta di sacralità contemporanea di grande potenza nel evocare anche la trovata pace di due città».

All’albo pretorio del Comune, è apparsa (proprio ieri mattina) una delibera della Giunta comunale che fornisce tutti i dettagli dell’operazione. Le opere d’arte rimarranno esposte dalla fine di gennaio al 31 dicembre 2025. Non potranno essere concesse in prestito, né trasferite presso altre sedi, né sottoposte ad eventuali interventi di restauro senza il consenso del comodante. Confermato anche che il “prestito” avverrà a titolo pienamente gratuito. Le steli, come anticipato su queste colonne, sono già state assicurate per il valore adeguato, in linea con le attuali quotazioni di mercato o dichiarato, a cura del Comune, secondo le indicazioni del comodante, ad esclusione del trasporto e posizionamento che risultano a carico degli organizzatori dell’iniziativa.

Il trasporto sarà, dunque, a spese e cura delle realtà private coinvolte ovvero le aziende vinicole italiane e slovene promotrici dell’operazione, con la collaborazione attiva nella posa in opera degli uffici tecnici comunali di riferimento «per quanto concerne le necessità tecniche dovute per rendere idonea la sede di posa dell’opera stessa che si connota come opera d’arte monumentale sita in suolo», si legge ancora nella delibera.

Giorgio Celiberti ha partecipato a molte mostre collettive, tra cui si ricordano la partecipazione alla Esposizione internazionale d’arte di Venezia del 1948 con l’opera Ferrovia, del 1950 con l'opera Composizione, del 1954, del 1956 e quella del 150º anniversario dell’Unità d’Italia del 2011 presentato da Bruno Maurensig con l’opera “L’arte non è cosa nostra”. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo