Zone economiche esclusive. Lubiana chiama Italia e Croazia

/ LUBIANA Rischiava di rimanere tagliata fuori e con il rischio di essere rinchiusa nei suoi (scarsi) confini marittimi e così la Slovenia ha prontamente reagito al recente annuncio, dopo la visita del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio a Zagabria, che Croazia e Italia avrebbero definito le rispettive Zone economiche esclusive in Adriatico. Se a tutto ciò aggiungiamo la ancora irrisolta questione dei confini marittimi tra la Slovenia e la Croazia nel golfo di Pirano, è chiaro che Lubiana non può permettersi il lusso di non marcare stretto Zagabria. Il rischio? Che la Croazia a cose fatte con l’Italia presentasse alla Slovenia uno status quo che le “imponeva” determinate scelte in tema di confini marittimi.
A bloccare quella che la diplomazia slovena ha immediatamente bollato come una “fuga in avanti” da parte della Croazia è stato il ministro degli Esteri Anže Logar che, a Roma per l’inaugurazione in Vaticano dell’albero di Natale donato al Papa dalla Slovenia, ha avuto un colloquio via web con Di Maio che si trova ancora in quarantena dopo la positività (ieri infine smentita) al Coronavirus del ministro Luciana Lamorgese.
I due ministri, al termine del dialogo hanno deciso di incontrare l'omologo croato Gordan Grlić Radman proprio sulla Zona economica esclusiva che Italia e Croazia intendono dichiarare nell'Adriatico. Di Maio e Logar hanno convenuto che questa parte dell'Adriatico dovrebbe essere adeguatamente protetta in quanto si tratta di un’area specifica anche perché è una zona di mare chiusa, il che significa che Slovenia, Croazia e Italia sono collegate e che è nell'interesse di tutti e tre i Paesi che bisogna cercare soluzioni comuni nello spirito europeo. Secondo il ministro sloveno, lui e Di Maio si sono detti d’accordo sul fatto che nel più breve tempo possibile, preferibilmente non appena Di Maio sarà uscito dall'isolamento, i ministri stabiliranno in una riunione trilaterale quali questioni devono essere risolte, in termini di regimi, salvataggio in mare o sfruttamento di questa parte dell'Adriatico.
«Credo che attraverso il dialogo troveremo le risposte alle domande che ora sembrano urgenti e che troveremo una soluzione che sarà nell'interesse di tutti e tre i Paesi», ha detto Logar al termine dell’incontro. «Stiamo seguendo gli eventi molto da vicino - ha precisato - conosciamo a fondo le procedure nei singoli Paesi e faremo di tutto per proteggere adeguatamente gli interessi strategici della Slovenia».
Il messaggio è chiaro: parlando con l’Italia la Slovenia ha voluto far intendere alla Croazia che le Zone economiche esclusive non andranno a influenzare in nessun modo la questione aperta dei confini marittimi tra i due Paesi. Di Maio e Logar hanno anche discusso della presidenza slovena del Consiglio dell'Unione europea nella seconda metà del prossimo anno. Uno dei temi da affrontare sarà il rinnovo della legislazione sull'immigrazione nell'Ue, su cui Slovenia e Italia non hanno esattamente le stesse opinioni. —
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