Zona arancione in vigore in Fvg. Bar e ristoranti chiusi h24, negozi “riaperti” nei festivi

Ecco le nuove regole, in vigore da oggi (domenica 15 novembre) e per almeno due settimane, per la regione  dopo la stretta romana. Vietati gli spostamenti da un comune all’altro, con deroghe 
Tutto chiuso in Viale XX settembre (foto Andrea Lasorte)
Tutto chiuso in Viale XX settembre (foto Andrea Lasorte)

TRIESTE L’incertezza rispetto all’ufficialità è durata fino a ieri mattina. All’ora di pranzo, nel sito del ministero della Salute, è spuntata l’ordinanza firmata da Roberto Speranza: cinque pagine in burocratese, zeppe di «recante», «visto», «considerato», che inchiodano il Friuli Venezia Giulia, per almeno due settimane, alla zona arancione, quella del divieto di spostamento da comune a comune, peraltro con non poche deroghe, e della chiusura di bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie.

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L’informazione che mancava è la data di inizio della stretta. Si parte con il mini-lockdown già da oggi, con regole che ritornano a essere solo nazionali vista la decisione presa ieri pomeriggio dal presidente della Regione Massimiliano Fedriga di ritirare l’ordinanza firmata giovedì sera e di fatto vanificata dal provvedimento statale. Come per tutte le altre regioni classificate in arancione, il cittadino del Fvg si potrà spostare all’interno del proprio comune dalle 5 alle 22 (dalle 22 alle 5 rimane in vigore il coprifuoco) e non sarà chiamato, entro quei limiti, a dare spiegazioni. L’uscita dal comune di residenza o verso altre regioni è però consentita nel caso in cui siano presenti (e dimostrabili anche mediante autodichiarazione) esigenze lavorative (in questo caso è sufficiente esibire, se richiesta dalle forze dell’ordine, la documentazione fornita dal datore di lavoro), situazioni di necessità (per esempio fare la spesa), motivi di studio o di salute o urgenza di svolgere attività, usufruire di servizi o acquistare beni non disponibili nel proprio comune.



Sono permessi verso qualsiasi area anche gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza, se prevista, e i rientri verso la proprio abitazione. Ma, dato che l’obiettivo è di ridurre i contatti per contenere la diffusione del virus, Roma raccomanda «fortemente» che nelle residenze private non si ricevano «persone diverse dai conviventi». Ed è pure consigliato alle imprese di favorire quanto possibile il lavoro a distanza.

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Il secondo passaggio chiave per il Fvg fresco di arancione è quello relativo ad alcune attività economiche, nuovamente penalizzate dalle restrizioni imposte dal contagio. Bar e ristoranti, ma anche gelaterie e pasticcerie, proprio come in primavera, saranno chiamati allo stop dell’attività 24 ore su 24 e sette giorni su sette, con la possibilità di servire il cliente solo con l’asporto o il delivery. Nei locali in cui è sospesa la consumazione, l’ingresso e la permanenza dei clienti saranno consentiti esclusivamente per il tempo strettamente necessario ad acquistare i prodotti e sempre nel rispetto delle misure di prevenzione. A restare attivi anche mense e catering.

Con il ritiro dell’ordinanza che Fedriga aveva condiviso con Veneto ed Emilia Romagna saltano invece le novità che il governatore aveva ritenuto di aggiungere a un Fvg in zona gialla. E dunque marito e moglie potranno entrare assieme negli esercizi di generi alimentari, i negozi resteranno aperti nei giorni festivi e i parchi commerciali pure in quelli prefestivi e a scuola non ci saranno limitazioni per le esercitazioni con il flauto, il canto e l’educazione fisica. Tutto il resto viene confermato: dalla scuola con didattica a distanza per le superiori ai musei, le piscine, le palestre, i teatri e i cinema chiusi, dai mezzi pubblici con capienza massima del 50% alla sospensione di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine. Si può poi passeggiare, con mascherina e a distanza di un metro dalle altre persone, e correre, senza mascherina e a distanza di due metri, ma sempre senza cambiare comune. —

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