Zigzag tra pedoni e marciapiedi invasi: l’altra faccia del boom dei monopattini a Trieste
Tra gli utilizzatori di questo nuovo mezzo elettrico, sempre più in voga anche qui, c’è chi purtroppo non rispetta le regole
Foto BRUNI 19.08.2019 Il monopattino elettrico
TRIESTE È uno strumento chiave per contribuire a realizzare una mobilità “green”, ma tra i suoi fruitori c’è chi denota uno scarso rispetto delle regole. L’aumento dei monopattini elettrici a Trieste, come in altre città, non corrisponde sempre a un uso corretto del mezzo. Fioccano infatti le lamentele nei confronti di chi li usa e qualche settimana fa si è verificato anche un incidente, con una persona investita.
Tra le proteste spiccano quelle per l’elevata velocità adottata spesso da chi sfreccia nelle zone pedonali, ma anche quelle per il transito sui marciapiedi, proibito, e per la guida poco attenta sulle strade. Comportamenti pericolosi, raccontati da diverse persone anche sui social, che si aggiungono a una mancata informazione sulle regole da rispettare.
Tanti così contattano la Polizia locale proprio perché non sanno come e dove muoversi dopo aver acquistato il mezzo. Ma c’è anche chi decide di provare a circolare senza aver letto prima limiti e indicazioni di cui tener conto. L’aumento dei monopattini elettrici, registrato in tutte le regioni negli ultimi mesi, è legato anche al bonus introdotto nel Decreto Rilancio pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 20 maggio. Un boom che ha causato ovunque anche incidenti, conseguenza spesso della velocità o del mancato rispetto dei segnali stradali. Se ne contano in tutto il Paese. E in alcune città, come a Roma, alcuni episodi hanno portato anche a lesioni gravi. A Trieste finora si è registrata solo qualche caduta rovinosa, ma c’è stato anche un investimento. Tanto spavento, fortunatamente senza pesanti conseguenze, anche se sul posto sono intervenuti gli agenti per i rilievi del caso. «L’incidente che si è verificato qualche settimana fa – spiegano dalla Polizia locale – ha visto coinvolto un monopattino che ha centrato un pedone. È fondamentale seguire regole specifiche per la tutela di chi guida e dei passanti. Riceviamo spesso, negli ultimi mesi, domande sul Codice della strada e su come sia corretto spostarsi sul mezzo. Non si può circolare sui marciapiedi ad esempio, e nelle aree pedonali bisogna rispettare la velocità stabilita». Disposizioni che però, a detta di molti, non tutti seguono. Si può procedere a un massimo di 20 orari, dove per il traffico ordinario sono previsti i 50, nelle ciclabili non si possono invece superare i 6. Li possono usare persone sopra i 14 anni di età. Tante come detto le segnalazioni recenti: c’è chi sfreccia nelle zone pedonali, chi sale e scende tra marciapiedi e sede stradale, chi procede contromano sulle carreggiate, chi non rispetta precedenze e semafori.
C’è poi il nodo assicurazioni. Circolando sulle vie, accanto ad auto e motorini, c’è chi si chiede se non sia utile pensare anche a una copertura “ad hoc”, e chi ancora ritiene sia consigliabile, in particolare per i più giovani, una sorta di patentino. E a fronte di molti indisciplinati, c’è chi ormai da tempo si serve del mezzo correttamente, e ormai lo preferisce a scooter e auto per gli spostamenti in centro, a beneficio dell’ambiente. Un’abitudine sempre più diffusa, anche per la facilità nel riporlo e portarlo all’interno di uffici e sedi di lavoro. Tanto che in alcune città italiane, come all’estero, da tempo funzionano con successo anche i servizi di monopattini in sharing, con le stesse modalità del bikesharing, già presente a Trieste.—
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