Ziberna, Fasiolo e Collini: un tris per il dopo-Romoli

Gli “orfanelli” di Gherghetta cercano di riposizionarsi, ma si profila una sfida tra la senatrice dem e il consigliere regionale forzista per la conquista del Comune nel 2017
Il sindaco Ettore Romoli (al centro)
Il sindaco Ettore Romoli (al centro)

GORIZIA. Manovre sotterranee, inattese alleanze, velenose polemiche sui social: quasi senza accorgersene, Gorizia ha aperto il teatrino della campagna elettorale del dopo-Romoli con circa nove mesi di anticipo. A dare il via alle danze è stata la chiusura della Provincia che ha lasciato vari “orfanelli” impegnati ora a riposizionarsi. In realtà è un gran bazar più che un teatrino dove c’è un po’ di tutto, Gorizia in questo caso non vuole farsi mancare niente. Probabilmente in corsa funzionari pubblici, presidi, insegnanti, ex giornalisti, centralinisti dell’Aas, sergenti dell’Esercito.

C’è già una ressa sulla porta del Municipio, alla fine ci saranno più candidati che elettori... Si profila una sfida Ziberna-Fasiolo e pronostico, in uno scenario in evoluzione, tutto per il centrodestra che però potrebbe rischiare di farsi fregare dalla sua eccessiva sicurezza di spuntarla anche senza sir Ettore Romoli. Il Pd, apparentemente non c’è, qui latita, gioca a nascondino o meglio questa è una partita che vorrebbe giocare di rimessa. Il suo sogno, dopo dieci anni di opposizione, è di rifarsi al sottotenente Aurelio Baruzzi e tentare una disperata presa di Gorizia che avrebbe tutto un altro significato rispetto a quella di cento anni fa. Clima già caldo sullo scacchiere politico e ne sanno qualcosa quelli che sono usciti allo scoperto per primi.

Gli apripista sono stati impallinati di brutto. Gregari o solisti, come volete chiamarli. Il primo a candidarsi è stato il dipendente dell’Azienda sanitaria Franco Bertin, segretario cittadino e provinciale di Rsi Fiamma Nazionale. E’ alla ricerca di un suo elettorato. Già molto attivo anche il capogruppo e consigliere comunale della Lista civica “Per Gorizia” Fabrizio Oreti, finora il più bersagliato. Il sergente Oreti, un vero dandy nell’abbigliamento, ha scarse possibilità di arrivare alla meta ballando da solo ma gode di un certo seguito sui social. Nel bene e nel male. Una nave-appoggio per il centrodestra E' uscito dalla sua tana anche il Forum per Gorizia che ha “speso” la sua prima punta, l'ex parroco Andrea Bellavite vincitore nell’ultima tornata elettorale ad Aiello e oggi beato con la fascia tricolore.

Lui voleva lasciare il testimone all’insegnante Anna Di Giannantonio, presidente dell’Anpi Gorizia ma pare che lei preferirebbe rimanere dietro le quinte, tanto che il Forum sta stringendo nuove alleanze con frammenti della Sinistra. Dove rivolgersi se non agli orfanelli della Provincia? Piatto ricco mi ci ficco? Non è proprio così ma dal cilindro dovrebbe spuntare la candidatura dell'assessore provinciale alla cultura Federico Portelli, l'insegnante del beau geste, colui che ha accettato di lavorare fino a novembre in Provincia senza percepire più un soldo. Una mossa anche promozionale, probabile che si trascini dietro qualche compagno o compagna di ventura. Portelli sì, Portelli no, il Forum resta un buon outsider.

A ottobre il programma. Ma non finisce qui con gli orfanelli della Provincia. Sarà della partita anche l'attuale vicepresidente Mara Cernic supportata dall'assessore Donatella Gironcoli, quest’ultima ormai più nota come refente per le bollette pazze in guerra con l’Eni. La Cernic potrebbe avere qualche buona carta in mano. Intanto vuole formare un laboratorio di idee (con lei sembra ci saranno anche Stefano Cosma e Patrizia Mauri). Si batte da tempo per la tutela dell'ambiente (e questo piace) e conosce ormai a occhi chiusi la macchina burocratica dopo aver, in questi anni, coperto le spalle a Gherghetta. Dovrebbe avere un buon bacino di voti tra la minoranza slovena a Gorizia e non dispiace neppure a una certa fetta del centrodestra.

E ora i "big" o presunti tali. Basta andare per esclusione per individuare l’erede del borgomastro Ettore. Tutte le strade portano al forzista Rodolfo Ziberna, mandato a studiare alle scuole alte in consiglio regionale dove ogni giorno timbra il cartellino con interrogazioni o interventi a difesa del territorio su sanità, cultura ed economia. Spesso cause perse perchè chiaramente la giunta regionale va in un'altra direzione, ma c'è, lotta, rompe le palle. Se uscirà indenne da una “granetta” giudiziaria (si sente odor di prescrizione), avrà la strada spianata. Goriziano con sangue istriano, non ha il carisma e il talento politico del sindaco attuale, ma in città riscuote consensi. Va d’accordo un po’ con tutti e nel suo schieramento non dovrebbe avere rivali. «Questi sono i nomi - chiosa sibillino il borgomastro Romoli - a meno che non si vada a pescare un personaggio di spessore al di fuori della politica...». C’è anche quello, non manca nulla.

Ma è difficile vederlo come stampella del centrodestra, può correre da solo in una lista di centro o flirtare con il centrosinistra. E’ l'ex giornalista Rai, ora presidente dell’Isig e vicepresidente della Fondazione Carigo Roberto Collini. Della serie stavolta mi butto. In grado di sparigliare le carte, lui non fa un problema di schieramento ma di contenuti. Per la banda Ziberna di sicuro una mina vagante. Dicono che Giuseppe Cingolani starebbe raccogliendo firme per Collini, l’interessato smentisce. Dall'altra parte per il centrosinistra al momento attuale la presa di Gorizia sembra più difficle della scalata dell’Everest in una giornata di bufera. Ma gli scenari possono cambiare rapidamente.

Per ora mancano le condizioni ideali per un ribaltone politico. Territorio e giunta regionale non fanno altro che litigare, se non è sulla sanità (mai perdonata la chiusura del Punto Nascita), lo scontro è sul terreno della cultura (vedi alla voce musei provinciali). Tanto è vero che in consiglio comunale la maggioranza è stata spesso supportata dall'opposizione. Chi paracaduteranno in piazza Municipio i dem? (l’aeroporto è sempre chiuso...). Mesi fa s'era parlato del senatore gradese Maran, scelta nobile ma poco local, ma una buona porzione del centrosinistra è disposta a puntare le sue fiches sulla preside e senatrice Laura Fasiolo, un'altra sgobbona che spesso tira per la giacchetta ministri e sottosegretari affinchè le diano udienza sui nodi irrisolti dell'Isontino. E' una che marca stretto, che interpreta con generosità il suo ruolo, ma si occupa di troppe cose in una volta. Lei dice meglio in Senato che sindaco e forse ha ragione.

Si va verso la sfida Ziberna-Fasiolo con l’incognita Collini? Probabile. Ma da qui a maggio la strada è lunga, quanti candidati si bruceranno? Basta un soffio di vento (o un’ambulanza in più) per vedere all’improvviso un altro film.

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