Ziberna: «Con Volcic se ne va una parte importante di Gorizia. Era cittadino del mondo, ma avendo il multilinguismo nel Dna aveva scelto di abitare qui»

Il sindaco del capoluogo isontino, dove Volcic risiedeva, ricorda il giornalista scomparso. Proprio quest’anno la città gli aveva concesso il Premio Santi Ilario e Taziano, il suo riconoscimento più importante

Alex Pessotto
La consegna della laurea honoris causa in Relazioni Pubbliche a Volcic nel 2006 (Foto Bumbaca)
La consegna della laurea honoris causa in Relazioni Pubbliche a Volcic nel 2006 (Foto Bumbaca)

GORIZIA. Era nato a Lubiana, il 22 novembre del 1931. Da pochi giorni, Demetrio Volcic aveva quindi compiuto 90 anni. Lo storico volto della Rai, corrispondente estero da Praga, Vienna, Bonn e in particolare da Mosca, è morto a Gorizia, dove da tempo viveva. Proprio nel 2021, la città gli aveva concesso il Premio Santi Ilario e Taziano, il suo riconoscimento più importante.

Nella lunga carriera di Volcic, oltre all’attività giornalistica va ricordata quella accademica e politica. Subentrato a Darko Bratina, è stato Senatore della Repubblica (eletto nelle liste del Partito Democratico della Sinistra), ma anche membro del Parlamento Europeo. Il cordoglio non ha tardato a farsi strada. «Era un uomo stupendo, eccezionale - lo ricorda Rodolfo Ziberna, sindaco del capoluogo isontino -. Coniugava una levatura internazionale con una grande semplicità. Poteva vivere in qualsiasi città del mondo, ma aveva scelto Gorizia e aveva nel Dna tutte le nostre caratteristiche, a partire dal multilinguismo. Ha avuto contatti con i grandi della Terra, che raccontava sempre con grande autoironia. Con lui, di Gorizia se ne va una parte importante». 

Nel 2006 gli era stata conferita a Gorizia la laurea honoris causa in Relazioni Pubbliche.

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