Zara, scoperta dal drone l’ultima stella jugoslava

È un’enorme siepe che si sviluppa all’interno dell’area del Campus universitario. Fino al 1991 lì sorgeva il Centro scolastico d’artiglieria dell’Esercito popolare

ZARA. È stato un drone, levatosi in cielo qualche giorno fa, a scoprire che a Zara, città animata da profondi sentimenti antijugoslavi, non sono stati cancellati tutti i simboli della defunta Federativa di Tito. Negli ultimi 27–28 anni, gli zaratini si sono messi d'impegno nel distruggere, incendiare, rimuovere, rimuovere con lo scalpello, tutto quanto ricordasse quel Paese "occupatore", i cui soldati con la stella rossa – fiancheggiati dai ribelli serbi dell'entroterra – avevano tenuto sotto assedio per mesi la città del maraschino. Ma quell'angolo di Zara, quel simbolo lì, proprio non l'avevano visto e tanto meno toccato.

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La meraviglia è stata dunque tanta (in molti ha suscitato rabbia) quando dal drone sono state scattate foto che ritraevano quella stella a cinque punte, simbolo della Jugoslavia antifascista e dei comunisti titini, piantata nel bel mezzo della città. Una stella nemmeno piccola, anzi, ricavata dal verde della vegetazione e delimitata sapientemente da bordi in pietra. Si trova incuneata nell'area del Campus universitario, una zona che può godere delle cure della municipalizzata preposta al mantenimento delle aree verdi in città, con gli occupati che non si sono nemmeno accorti per decenni di tenere in vita una finestra, chiamiamola così, dell'odiata Jugoslavia. La presenza della stella, dopo lo stupore iniziale, è stata spiegata ben presto dagli anziani cittadini: in quel luogo sorgeva fino al 1991 il Centro scolastico d'artiglieria dell'Armata popolare jugoslava, con gli allievi che chissà quando avevano approntato la struttura verde. La stella è riuscita a nascondersi ai nazionalisti croati e alla ventata antititina per più di un quarto di secolo grazie alle sue ragguardevoli dimensioni, che impedivano di notarla da terra. Ora resta da vedere se resterà in vita, curata con attenzione, oppure farà la fine di monumenti, lapidi, statue, quadri, busti e quant'altro, che osannavano il Maresciallo e la Repubblica federativa socialista jugoslava.


Se sarà pollice verso, gli annientatori di turno avranno il loro gran daffare trattandosi di un lotto alquanto esteso. Ricordiamo che fino alla guerra tra croati e indipendentisti serbi, Zara era uno dei bastioni dell'Esercito jugoslavo. Nell'antica città dalmata si trovavano fino al 1991 le caserme Šepurine, Ante Banina, Đuro Đakovic e Marko Orešković, la citata scuola d'artiglieria, la scuola per ufficiali di complmento, la caserma Turska kuča nel sobborgo di Smiljevac, gli impianti Casa Rossa e Barutana e infine la Casa dell'Armata, dislocata nella Penisola zaratina. Tornando alla stella verde, a vederla per primo è stato un lettore del giornale Slobodna Dalmacija, il cui drone ha immortalato appunto questo pezzo di parco universitario.

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