Zamparini: stop del Comune di Grado? Faccio causa

L’imprenditore sul progetto di Valle Cavarera: «Edificabile quando si pagano milioni di Imu e Ici, ma non per realizzarlo»

GRADO. Maurizio Zamparini non molla. Nonostante il progetto sia adesso seguito da un gruppo internazionale con sede a Londra, continua la battaglia su Valle Cavarera. La Monte Mare Grado, infatti, ha presentato venerdì scorso un terzo piano particolareggiato che il Comune di Grado dovrà valutare. Un parere delicato visto che, preventivamente, il sindaco Dario Raugna ha già dichiarato di essere contrario al raddoppio della città.

 

Zamparini contro PopVi: «Siamo parte lesa»
Placeholder

 

Una partita a scacchi e non solo. Zamparini punta il dito sugli aspetti tecnici e, allo stesso tempo, annuncia che chiederà i danni al Comune. E quando parla di danni l’imprenditore friulano non parla di pochi spiccioli ma di milioni di euro. Il motivo? Da anni il gruppo Monte Mare Grado sta pagando Ici e Imu con aliquote molto alte, poiché i terreni in Valle Cavarera sono edificabili. «A oggi, dopo circa dieci anni, la società che ha acquisito i terreni - fa sapere in una nota - non è riuscita a far partire il progetto per l’opposizione politica strumentale (i terreni sono stati acquistati con la destinazione edificabile, ndr)». Un costo di circa 3 milioni di euro pagati al Comune di Grado. E aggiunge: «Il terreno è fabbricabile per le tasse, per i progetti da eseguire no». L’imprenditore non entra nel dettaglio ma indica un rapporto per la costruzione: quello previsto è dello 0,8 o 0,9, mentre quello previsto dal piano particolareggiato relativo all’insediamento è dello 0,3. «È cementificazione questa o demagogia spicciola la contrarietà che c’è stata sino ad ora?», chiede Zamparini.

Ora c’è un nuovo piano particolareggiato che i tecnici dovranno valutare e la politica farà la sua parte. E se, come già avvenuto in passato e peraltro ha fatto capire il sindaco, ci sarà ancora una bocciatura allora il gruppo Zamparini potrebbe rivolgersi al tribunale. E chiedere i danni.

 

 

Lo stesso percorso seguito dalla Monte Mare Grado contro la Banca Popolare di Vicenza, perché anziché debitrice verso la banca, per quasi 58 milioni di euro, si considera parte lesa nella vicenda. “Vivere in Laguna”, questo il nome dell’insediamento che Zamparini cerca di realizzare, riguarda una zona letteralmente abbandonata. Un progetto presentato in più occasioni e a diversi livelli, che punta anche alla promozione turistica di Grado. Anzi, proprio la notizia in sé aveva richiamato l’attenzione di quotidiani e tv locali e nazionali. Una notizia gustosa il villaggio, con servizi, attività, impianti sanitari e sportivi compreso il campo di golf per complessivi 500 milioni di euro che avrebbe dato lavoro a centinaia di persone. Ma la contrarietà di Liber@ con in testa l’attuale sindaco Dario Raugna e il capogruppo Fiorenzo Facchinetti e quella degli ambientalisti, anche attraverso diversi esposti e denunce, non aveva consentito a Zamparini di procedere. Ora l'imprenditore ci riprova ma davanti si trova sempre gli stessi avversari, ora alla guida del palazzo municipale.

@anboemo

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo