Zagabria, via il nome di Tito dalla piazza centrale

Con 29 voti a favore, 20 contro e un astenuto, il consiglio comunale di Zagabria ha deciso di rinominare “piazza Maresciallo Tito” in “piazza della Repubblica croata”

ZAGABRIA. Con 29 voti a favore, 20 contro e un astenuto, il consiglio comunale di Zagabria ha deciso di rinominare “piazza Maresciallo Tito” in “piazza della Repubblica croata”. Durante una sessione fiume iniziata giovedì mattina e durata fino a notte inoltrata, la maggioranza guidata dal sindaco Milan Bandić si è scontrata con l’opposizione socialdemocratica in un dibattito dal carattere storico, finendo col decidere la fine di questa piazza istituita nel 1946 (prima si chiamava “piazza del Teatro”). «Piazza maresciallo Tito passa alla storia e speriamo che ci resti», ha dichiarato la presidente dell’assemblea Andrija Mikulić (Hdz) dopo il voto che ha chiuso il dibatto.

Aa guidare il fronte dei riformatori della piazza è stato l’ex ministro della Cultura Zlatko Hasanbegović, oggi leader del movimento di estrema destra “Indipendenti per la Croazia” (Neovisni za Hrvatsku, Nhr) fondato ad inizio anno. Secondo Hasanbegovic, si tratta di «un momento storico» per il Paese e di «una piccola e tarda soddisfazione per tutte le vittime del terrore comunista jugoslavo durante e dopo la guerra». Più cauto il primo cittadino della capitale, l’ex socialdemocratico Milan Bandić, oggi indipendente. «Nessuno qui vuole sottostimare l’importanza del maresciallo Tito tra il 1941 e il 1945. Sappiamo dov’era la Croazia, dov’era Tito e com’è finita la Seconda guerra mondiale», ha assicurato Bandić, auspicando che il governo rimuova comunque tutti i simboli che celebrano i regimi totalitari, senza fare distinzione di quale regime si tratti . «Chi sarà il prossimo croato a cui toglierete una strada o una piazza?», ha chiesto invece Rajko Ostojić, dagli scranni del partito socialdemocratico (Sdp). «L’obiettivo qui è nascondere la situazione economica, mettere una maschera sui grandi problemi di cui siamo testimoni», ha aggiunto Ostojić, convinto che «c’è una lunga serie di sfide (da affrontare) e invece stiamo tornando al problema degli ustascia e dei partigiani». Anche l’ex presidente Ivo Josipović si è immischiato nella polemica, ringraziando su twitter Hasanbegović «per la sua idea che i cartelli riportanti “piazza maresciallo Tito” siano conservati in un museo». Così facendo, «non servirà costruirne di nuovi quando, dopo le prossime elezioni, riporteremo piazza Tito», ha promesso l’ex capo di Stato socialdemocratico. Ma sul breve termine, la previsione più probabile è forse quella di Tomislav Tomašević, giovane rappresentante di “Zagreb je naš”, secondo cui la decisione di Zagabria aprirà «un pericoloso vaso di Pandora». In particolare, nel momento in cui il governo è alle prese con la delicata questione della targa commemorativa installata a Jasenovac e contenente un motto ustascia. Per la destra non c’è nulla di illegale, ma per i deputati delle minoranze (indispensabili al governo) bisogna intervenire quanto prima.

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