Zagabria vaccina i lavoratori del turismo
/ ZAGABRIA Visto il successo del “modello Grecia” (Atene vaccina tutti gli abitanti delle sue meravigliose isole per dare via libera ai turisti) la Croazia non vuole perdere terreno nei confronti dei suoi più temibili concorrenti nell’industria dell’accoglienza e così il ministro del Turismo, Nikolina Brnjac, intervistata dalla Tv pubblica, ha annunciato che da metà aprile scatterà la vaccinazione dei 70 mila addetti al settore turistico in Croazia. Seguiranno i 7 mila stagionali e poi i 90 mila privati che affittano camere, appartamenti o case agli ospiti. L’elenco delle persone da vaccinare sarà consegnato già domani all’Istituto nazionale di sanità pubblica.
La vaccinazione dovrebbe iniziare giovedì e nei palazzetti dello sport saranno organizzati check point di massa nelle città più grandi, mentre la vaccinazione sarà possibile anche presso le grandi società alberghiere. Le operazioni saranno effettuate dagli Istituti di sanità pubblica della Contea e l'intenzione è che i lavoratori del turismo vengano vaccinati con il vaccino Johnson & Johnson, che viene somministrato in una singola dose, il tutto in modo che tutti possano essere coperti dal siero dall'inizio della stagione.
La Croazia, inoltre, ha deciso di coprire parte dei costi per i test dell’antigene. A Zagabria, ad esempio, ci sono già 11 cliniche private e due istituzioni pubbliche che eseguiranno test rapidi e tamponi, a seconda di ciò di cui avranno bisogno i turisti, e nella centralissima piazza Ban Jelačić della capitale sarà istituito un punto mobile per eseguire test e tamponi che funzionerà nei fine settimana da dalle 10 alle 18.
Il turista potrà registrarsi il giorno prima via e-mail per i test, e sul sito Safe stay in Croatia saranno indicate tutte le località dove questi test possono essere eseguiti nel Paese. Con la conferma dell'e-visitor, potranno essere sottoposti a un rapido test dell'antigene a un prezzo agevolato, che sarà coperto da oltre il 50 per cento del ministero del Turismo. «La Croazia è tra i primi Paesi ad iniziare a vaccinare i lavoratori turistici - ha detto ancora Brnjac - e questo è estremamente importante per noi al fine di posizionarci ancora più saldamente come destinazione sicura». «Con il progetto Safe stay in Croatia - ha aggiunto - diamo un'ulteriore garanzia ai turisti che il nostro Paese soddisfa tutti i prerequisiti per una vacanza sicura per ogni suo ospite».
Ciò che è positivo, concordano i responsabili del settore, è che verranno riconosciuti i test antigenici rapidi - che sono abbastanza economici e i risultati sono ottenuti molto più velocemente rispetto ai tradizionali tamponi - da molti Paesi importanti per il turismo croato, quando i loro cittadini faranno ritorno dalle vacanze. Gli albergatori si impegnano a garantire che il certificato sia lo stesso in tutto il Paese.
Veljko Ostojić, direttore dell'Associazione croata del turismo, ha affermato che «l’avvio delle vaccinazioni a metà di questo mese, e non a maggio, è un’ottima notizia e che questo è uno dei messaggi promozionali più forti che la Croazia possa inviare». «Questo è un indicatore della serietà e della qualità della preparazione per la stagione - ha concluso - perché l'anno scorso abbiamo avuto buoni risultati in circostanze completamente nuove con una buona preparazione e non abbiamo avuto un solo caso di infezione negli alberghi o nei campeggi». —
(ha collaborato A.Marsanich)
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