Zagabria prepara la fase di ripartenza. Prime aperture nel settore turistico

Ministri al lavoro per indicare le attività produttive da riaprire mentre è confermato il lockdown per altre due settimane
Zagabria: la centralissima piazza Ban Jelačic vuota per il lockdown da coronavirus
Zagabria: la centralissima piazza Ban Jelačic vuota per il lockdown da coronavirus

ZAGABRIA La Croazia è pronta al grande passo. Ma dopo il 4 maggio, data fino a quando sono state prorogate le misure in vigore per combattere il coronavirus. Adesso però si sta preparando la fase 2, quella della ripartenza; dell’economia, delle principali attività produttive, ma, inevitabilmente, anche del ripristino di quella vita sociale che la pandemia di Covid-19 ha bruscamente interrotto.

«La maggior parte delle misure epidemiologiche scadrà a mezzanotte di domenica (oggi ndr.) e certamente confermeremo la validità della maggior parte di esse, ma ci stiamo decisamente muovendo anche verso una fase in cui alcune misure saranno abolite». Con queste parole il capo della protezione civile e il ministro degli interni Davor Božinović ha annunciato la svolta.

In tale ottica il premier Andrej Plenković ha chiesto a tutti i ministri di preparare una panoramica delle attività produttive per “riaccendere i motori”. Saranno poi gli epidemiologi a formulare le raccomandazioni su come organizzare la ripartenza. La prossima settimana, pertanto, il governo discuterà delle misure proposte per sbloccare l'economia croata dopo che le norme restrittive per contenere l'epidemia di coronavirus sono in vigore da quasi un mese.

Il settore per cui si spera il riavvio più celere è ovviamente il turismo, vero volano trainante dell’economia croata capace di portare nelle casse del Paese oltre 14 miliardi di euro a stagione. Il tempo delle vacche grasse però è finito. Adesso Plenkovič cercherà di salvare il salvabile. E non sarà facile. A questo proposito l’esecutivo pensa a liberalizzare il traffico all’interno della Croazia e ad aprire i confini di Stato, sperando nell’arrivo di ospiti stranieri nel caso di una buona immagine epidemiologica del Paese. È importante che le condizioni per attraversare il confine siano quanto più semplici possibili perché se le persone devono attendere in colonne e compilare documenti, ciò non sarebbe utile né in termini di salute, né in termini “turistici”, sostengono a Zagabria. Anche se qui il nodo del problema abita piuttosto in Slovenia, confine esterno dell’Area Schengen.

Relativamente alle possibilità di pernottamento, i tecnici suggeriscono di consentire innanzitutto l’apertura dei campeggi per il segmento relativo ai camper che hanno il proprio bagno per cui il tutto si può gestire senza un eccessivo contatto tra le persone. Si potrà usufruire delle seconde case e anche gli affittacamere potranno ritornare al lavoro, così come nella nautica il settore dei charter ripartirà tra i primi. Potranno riaprire i battenti i caffè e i ristoranti, ma a cominciare solo da quelle strutture che hanno terrazze o posti all’aperto che possono ospitare tavoli a distanza di sicurezza per gli avventori.

Relativamente ai trasporti il ministro Oleg Butković proporrà l'apertura della linea di catamarani Zara-Ancona per il trasporto merci, il graduale ritorno alla normalità del trasporto pubblico nelle città ma impostato ancora sul servizio festivo domenicale. Stessa cosa dicasi per la ferrovia suburbana intorno a Zagabria. È probabile che il ministero suggerisca che, come in altri Paesi europei, il trasporto di camion e Tir possa svolgersi senza le scorte della polizia lungo corridoi stabiliti con la sosta consentita in determinate aree anche queste predefinite. Saranno riaperti i voli nazionali e sarà allentata la cintura di sicurezza che è stata stretta attorno alle isole adriatiche.

Altro volano importante sarà il settore delle costruzioni e dell’edilizia, per cui si propongono la digitalizzazione accelerata del sistema di ottenimento di tutti i permessi e flusso più rapido di approvvigionamento di materiali da costruzione.

Il ministero dell'Economia sta delineando l'apertura graduale dei negozi non alimentari, anche se non sono ancora state decise le modalità. Semaforo verde sarà dato anche a parrucchiere ed estetiste, con rigide misure di distanza, limitando il numero di clienti e l’obbligatorio uso delle mascherine. Riapriranno negozi di tecnologia, orologiai, falegnami, ma anche i concessionari di auto e le officine sempre con grande attenzione al contatto fisico (distanza di sicurezza) e nell’evitare assembramenti. Infine la scuola: esami di maturità fissati tra l’8 e il 29 giugno prossimo. —

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