Zagabria consegna anche il secondo 007
TRIESTE. Il cerchio ora si chiude. Dopo l’estradizione dell’ex 007 di Tito, Josip Perkovi„ alle autorità giudiziarie della Germania per l’omicidio avvenuto nel 1983 in Baviera del fuoriuscito croato e dirigente dell’Ina, Stjepan Ðurekovi„ ora a fargli compagnia ci sarà anche il suo capo all’epoca dei fatti, ossia Zdravko Musta„, già responsabile dei servizi segreti della Jugoslavia. Entrambi dovranno rispondere dell’atroce assassinio di Ðurekovi„.
Ricordiamo che la Croazia si era opposta all’estradizione di Perkovi„ addirittura emanando una legge, l’1 luglio del 2013, ossia pochi giorni prima dell’ingresso ufficiale nell’Unione europea, in base alla quale si vietava tale procedimento per i reati commessi prima del 2002, da cui il nome di “lex Perkovi„”. I legali dell’ex 007 di Tito, invece, dopo l’abolizione della norma avvenuta su forti pressioni di Bruxelles, avevano chiesto lo stop alla sua estradizione sostenendo che il reato per il quale è ricercato in Germania fosse passato in giudicato. Dopo un lungo tira e molla giuridico che ha chiamato in causa addirittura la Corte costituzionale croata Perkovi„ è stato consegnato alla Germania mentre per Musta„, con non poca meraviglia, il tribunale di Velika Gorica si era dichiarato contrario all’estradizione. Successivamente però, su istanza della vedova Ðurekovi„, il Tribunale supremo della Croazia ha annullato la sentenza del foro di Velika Gorica è ha dichiarato l’estradizione anche di Musta„.
La telenovela legata alla cosiddetta “lex Perkovi„” non sarebbe stata così clamorosa e altisonante se non fosse per il fatto che Perkovi„ è stato il padre dei servizi segreti croati dopo l’indipendenza e eminenza grigia degli 007 di Zagabria fino al momento dell’arresto. Uomo astuto che negli ultimi anni di vita della Jugoslavia si occupava soprattutto di fuoriusciti (quindi anti-comunisti) ma che con la nascita della Croazia indipendente ha saputo “riciclarsi” fino a diventare l’aiutante per i servizi segreti militari dell’allora potentissimo ministro della Difesa, Gojko Šušak, uomo di estrema destra e fiero nemico dei comunisti (oltre che dei serbi). Durante la Guerra patria e l’embargo si era occupato del traffico di armi verso la Croazia e di azioni di controspionaggio nei confronti della Serbia.
Eppure Musta„, rimasto sempre in secondo piano, rispetto a Perkovi„ è uno che forse di cose ne conosce ancor più del suo diretto subordinato. Di lui si dice che conosca i segreti dell’Udba dell’ultimo ventennio di vita della Jugoslavia e, successivamente, sia stato a conoscenza dei segreti più “oscuri” della Croazia indipendente tenutario di tutti gli ordini, i legami e i traffici dei vari partiti e dell’Hdz (centrodestra) su tutti. Telenovela chiusa dunque? Forse, ma più probabilmente si sono solo spenti i riflettori sul primo tempo di una rappresentazione che potrebbe riservare ancora clamorosi colpi di scena.
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