Zagabria cede le autostrade ai privati
TRIESTE. La Croazia deve fare cassa. Un debito estero pari all’8% del Pil, la crescita della disoccupazione, il crollo del potere d’acquisto, un’economia in coma e l’industria alla canna del gas e un debito pubblico fuori controllo non lasciano vie di scampo. Oppure il Paese rischia seriamente di fare la fine della Grecia.
Allora la parola d’ordine che risuona nelle stanze dei Banski dvori (palazzo del governo) a Zagabria è “vendere”. E così prima sono finiti sul mercato svariati immobili di Stato per complessivi 20 milioni di metri quadrati e adesso sembra giunta la volta delle autostrade.
Anche le infrastrutture viarie del Paese, infatti, sono al collasso. La società Hac e la Arz (Fiume-Zagabria) che gestiscono quasi tutta la rete autostradale della Croazia hanno complessivamente debiti pari a 4 miliardi di euro. Partecipate dallo Stato il rischio è che l’abominevole buco debba essere ripianato dal solito Pantalone con un ulteriore aggravio delle già malridotte casse pubbliche. Il ministro delle Infrastrutture, Siniša Hajdaš Don›i„ è stato chiaro: «È improcastinabile la monetizzazione del debito pubblico di entrambe le società (Hac e Arz ndr.)».
Anche per questo motivo, ma soprattutto per fare cassa, come dicevamo, il governo croato (centrosinistra) ha deciso di passare all’attuazione del progetto di dare in concessione i 1.024 chilometri della rete autostradale. L’esecutivo ha già fatto i suoi calcoli. Dall’affare si potrebbero ricavare dai 2,4 ai 3,8 miliardi di euro a seconda che la concessione sia 50 o di 30 anni. La domanda ci sarebbe soprattutto da parte di alcuni fondi pensionistici che si sarebbero già fatti avanti. Nel contratto di concessione, comunque, ci sarà anche l’obbligo da parte del concessionario di costruire a sue spese la terza corsia sul tratto Zagabria-Karlovac a fronte di significativi aumenti di traffico.
«La monetizzazione delle autostrade è un processo che è stato pensato con la massima attenzione ed è oltretutto molto razionale - ha affermato il premier Zoran Milanovi„ - e non lo concluderemo fino a quando non avremo esaminato anche il più piccolo particolare». L’iter per la concessione dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno in corso. Milanovi„ non perde neppure l’occasione di accusare i precedenti governi targati Hdz (centrodestra) di essere i veri colpevoli del clamoroso indebitamento delle società autostradali del Paese. Accadizeta che replica sostenendo che dare in concessione le autostrade «costituisce un atto irrazionale e contrario agli interessi della nazione» e rappresenta di fatto mettere in vendita l’argenteria della Croazia. Contrario anche il Partito social-liberale.
Ma chi è veramente infuriato è il Sindacato autonomo del traffico di Croazia che si dice pronto a qualsivoglia azione pur di evitare la concessione anche facendo ricorso allo strumento del referendum. «La vendita di questa parte di beni dello Stato non porterebbe assolutamente quei vantaggi che vengono pronosticati».
E così, come suggerito da molti esperti del traffico, rispunta anche l’ipotesi delle vignette che potrebbero addirittura far recedere il governo dall’idea delle concessioni.
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