Zagabria, appoggio ai nuovi lavori sulla Ipsilon istriana

POLA. Il presidente della Dieta democratica istriana Boris Mileti„ è rientrato in sede soddisfatto dall'incontro avuto a Zagabria con il Capo dello stato Kolinda Grabar Kitarovi„, che ha convocato i...

POLA. Il presidente della Dieta democratica istriana Boris Mileti„ è rientrato in sede soddisfatto dall'incontro avuto a Zagabria con il Capo dello stato Kolinda Grabar Kitarovi„, che ha convocato i leader dei partiti parlamentari (il socialdemocratico Zoran Milanovic non ha accolto l'invito) per sentire la loro opinione sull'attuale momento nel paese. «In linea di massima il Presidente della repubblica - così ha detto Miletic - ha appoggiato le nostre ben note tesi sulla necessità del decentramento dei poteri decisionali e delle risorse finanziarie. Ai comuni, città e regioni - ha spiegato ancora il leader dietino - deve venire assegnato un maggior peso nelle rispettive strategie di sviluppo. Potendo fare affidamento su maggiori risorse finanziarie avremmo maggiori possibilità di sfruttare i fondi europei, potendo aumentare la quota di cofinanziamento».

Mileti„ ha inoltre sottolineato la necessità di decentrare la gestione delle aree agricole e dei boschi e di includere gli immobili statali non sfruttati (ad esempio le aree militari abbandonate) nei piani di sviluppo a livello locale. Come riferito dallo stesso leader dietino, Kolinda Grabar Kitarovi„ ha dato il suo pieno appoggio anche ad alcuni progetti strategici nella regione. Tra questi rientrano il completamento del raddoppio di corsie sulla Ipsilon istriana sul tratto tra Pisino e il Monte Maggiore, l'ammodernamento della rete ferroviaria ora trascuratissima e lo sfruttamento a fini economici, commerciali, culturali e sportivi dalle ex zone militari. Da ricordare inoltre che Grabar Kitarovi„ ha ribadito la sua posizione - già espressa durante la campagna elettorale delle recenti elezioni presidenziali - sul mantenimento dell'attuale assetto amministrativo regionale. Per l'Istria ciò significa la conservazione dello status di regione, in contrapposizione a certe raccomandazioni da Bruxelles secondo cui il numero delle regioni, città e comuni andrebbe ridotto per abbassare i costi della politica. (p.r.)

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