Wärtsilä, crescono i ricavi: a Bagnoli ordini fino a giugno
TRIESTE. Le cifre del bilancio 2015 di Wärtsilä escono lo stesso giorno in cui Sergio Razeto, leader della “filiale” italiana, annuncia che lo stabilimento di Bagnoli, dove operano 1050 addetti, ha lavoro assicurato per tutto il primo semestre 2016: una notizia rassicurante, perchè non più tardi di una settimana fa non era scontata.
Infatti alcuni ordini, tra cui una commessa turca, avevano rallentato la conferma, che adesso è finalmente arrivata. «Sono motori destinati alla generazione energetica - ha chiarito Razeto - ma contiamo di arricchire il portafoglio anche con produzioni marine: ci sono trattative su vari fronti, la crocieristica è sicuramente uno di questi».
Razeto ribadisce l’asperità della lotta sui mercati internazionali, ancora caratterizzati da una diffusa incertezza e da un’alta competitività. «Comunque i numeri del 2015 - ha commentato il manager con riguardo al bilancio approvato - sottolineano la buona salute e la buona tenuta del gruppo».
Numeri che evidenziano, secondo quanto riporta il comunicato diffuso da Helsinki, «un solido sviluppo nonostante impegnative condizioni di mercato». Il segno “più” è largamente preponderante nel riepilogo dello scorso anno, ma la positività dei risultati è in gran parte collegata alla forte crescita del “service”, crescita - come puntualizza il nuovo presidente e a.d. della multinazionale finnica Jaakko Eskola - a doppia cifra. Fattura oltre il 40% del totale, occupa oltre la metà della forza lavoro, ha visto crescere le commesse di quasi il 20%. Ed è guidato dal vicepresidente del gruppo, il triestino Pierpaolo Barbone.
Vediamo i principali indicatori dell’esercizio 2015 nel confronto con il 2014. Il segno positivo riguarda i ricavi che sono aumentati del 5% a oltre 5 miliardi di euro; il margine operativo lordo lievemente migliorato al 12,8% (+0,4%)con 643 milioni; il risultato operativo salito al 12,2% (+0,3%) con 612 milioni; il guadagno per azione è incrementato da 1,76 a 2,25 euro; il portafoglio ordini sfiora i 4,9 miliardi accrescendo dell’8% il dato relativo all’anno precedente. La proposta di dividendo dice 1,20 euro, un po’ meglio rispetto all’1,15 euro del 2014.
Recano invece il segno “meno” gli ordini acquisiti durante il 2015, scesi del 3% a 4,9 miliardi, e soprattutto - a testimoniare quanto la stagione sia dura a livello finanziario oltre che commerciale - rimarca una sensibile flessione il “cash flow” calato da 452 a 255 milioni. Stazionario il cosiddetto “book-to-bill”, ovvero il rapporto tra ordini e fatturato, misurato a 0.98.
Le previsioni sul 2016 contemplano un incremento dei ricavi quotato - ben che vada - al 5%, mentre il margine operativo dovrebbe riattestarsi tra il 12,5 e il 13%.
La tendenza dei mercati dovrebbe rispecchiare quella dell’anno appena concluso, con un ulteriore sviluppo del “service” , con il settore marittimo ancora condizionato dalla sovra-offerta di naviglio e sul basso prezzo del petrolio. Tarda a decollare il “power plant” legato alla produzione motoristica a uso terrestre, ma la crescente domanda di efficienza e di energie rinnovabili fa sperare favorevoli prospettive.
Sul versante marittimo dovrebbe tenere il segmento passeggeri, imperniato sulla crocieristica e sui traghetti.
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