Voto regionale, in Fvg maximulte a tre candidati “bandelliani”
TRIESTE. Mazzata da 16mila euro per tre candidati che non hanno presentato il rendiconto delle spese elettorali sostenute alle ultime elezioni regionali. Ma, paradosso dei paradossi, nessuno di loro aveva investito nemmeno un centesimo sulla campagna. Non un santino o un manifesto. È la burocrazia, bellezza. La Regione avrebbe sollecitato la documentazione con delle raccomandate che però i destinatari non avrebbero mai ricevuto o ritirato. Tutti e tre appartengono a Un’Altra Regione di Franco Bandelli.
Si tratta di persone da qualche manciata di voti ciascuno, i “riempi lista” come si dice, che poco o nulla hanno a che fare con la politica. Simpatizzanti o gente che spesso si mette a disposizione di un partito per semplice spirito di servizio. Sono Fabio Balbi di Trieste (55 preferenze), Roberto Del Negro di Udine (36) e Franco Feresin di Gorizia (18). Illustri sconosciuti. I nomi si possono evincere confrontando quanto pubblicato sul sito internet dell’amministrazione al link “esito controlli” negli elenchi di chi ha presentato il rendiconto e di chi invece non lo ha fatto. In una prima lista preparata a novembre risultavano irregolari 7 persone (di cui 6 proprio di Un’Altra Regione e 1 de La Destra); ora invece rimangono fuori quei 3, sempre del movimento di Bandelli, che infatti non risultano nell’ultima tabella approvata lo scorso 16 aprile. E che quindi si sono visti recapitare a casa la multa.
Una somma che, come se non bastasse, potrebbe addirittura salire a 25 mila euro. Possibile? È la legge a prevederlo. La norma in materia è la l.r. 28 del 2007: agli articoli 81 e 82 precisa innanzitutto che «entro 3 mesi dalla proclamazione (del vincitore, ndr), e quindi entro il 25 luglio 2013, i candidati devono inviare al Collegio regionale di garanzia elettorale un rendiconto, corredato dalla documentazione giustificativa, delle spese sostenute, dei contributi e dei servizi ricevuti per la propaganda elettorale». Analogo adempimento spetta ai partiti o gruppi politici. Qualora emergano delle irregolarità, entro 180 giorni il Collegio le contesta all'interessato, che ha facoltà, entro i successivi 15 giorni, di inviare memorie e documenti. Decorso il termine, il Collegio si pronuncia definitivamente e applica eventuali sanzioni: 16 mila euro se si paga entro 60giorni dall’avviso, 25mila se si va oltre. A maggior ragione, da quanto si è saputo, se il diretto interessato perde il ricorso presentato in commissione.
I tre si sarebbero mossi chiedendo un’audizione per fornire spiegazioni. Le istruttorie sarebbero dunque ancora in corso. «Il Collegio potrebbe tornare sui propri passi in base alle motivazioni che vengono addotte e può valutare diversamente», assicurano dalla Regione. Ma il caso è di quelli che fanno tremare i polsi. Come a Roberto Del Negro, uno dei candidati nel movimento di Bandelli che si è trovato la sorpresa. «La Regione sostiene di avermi inviato un avviso che però io non ho mai ricevuto - racconta Del Negro, gestore di un bar a Udine -. Poi un mese fa è arrivato il verbale in cui mi contestano la mancanza del rendiconto, ma io non ho fatto alcuna spesa elettorale, mi ero candidato così... per gioco. Nel verbale c’era anche il bollettino con i 16 mila euro. Il movimento – ricorda – mi ha detto di avermi mandato una mail per avvisarmi, ma io apro il computer una volta ogni tanto…. Comunque non incolpo nessuno, dico solo che quando ti metti in lista ti domandano mille carte, e poi per queste cose ci si limita a una mail?».
Bandelli cade dalle nuvole. «Sedici mila euro? Follia». Alessia Rosolen è furibonda e se la prende con gli uffici regionali incaricati a gestire le istruttorie: «Prima di mandare multe del genere potrebbero telefonare visto che ci chiamavano per qualsiasi cosa. Mi pare un’inutile cattiveria – osserva – visto che si tratta di raccomandate non ritirate. Anche perché, lo so per certo, uno dei tre è stato in ospedale per mesi. Allucinante».
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