Voto a Monfalcone, i 5 quesiti green dell’associazione Rosmann ai tre candidati e le loro risposte

Dalle comunità energetiche alla qualità dell’aria sino al verde urbano, il confronto a distanza tra gli aspiranti alla carica di nuovo sindaco

La città di Monfalcone vista dal suo Carso in una foto di Katia Bonaventura
La città di Monfalcone vista dal suo Carso in una foto di Katia Bonaventura

È proprio del back-ground dell’associazione “Eugenio Rosmann”, attiva a Monfalcone dal 1975, sviscerare i temi ambientali nel rapportarsi alla Pubblica amministrazione. E ora, a ridosso della chiamata alle urne dei monfalconesi, ha rivolto 5 domande ai tre candidati sindaco Luca Fasan (centrodestra), Diego Moretti (centrosinistra) e Bou Konate (civica interamente composta da cittadini di origine straniera).

La qualità dell’aria

La prima domanda – spiega l’associazione – verte sulla qualità dell’aria, una questione importante per Monfalcone, già colpita in passato dal dramma dell’amianto e delle emissioni della centrale a carbone. Le navi in costruzione nel cantiere navale di Panzano, inoltre, in fase di ultimazione mantengono per lunghi periodi i motori accesi, con emissioni significative, stando allo studio di Isprambiente sui Porti italiani 2024. Non ultima, la centrale a gas, a ciclo combinato, in zona Lisert, la cui entrata in esercizio è prevista a giugno 2026. 

Diego Moretti osserva: «I monitoraggi ambientali rappresentano sempre una modalità utile per conoscere cosa succede nel territorio, per cui un rafforzamento è da programmare. Lo stesso vale per le indagini sulla salute della popolazione – ricordando le indagini ambientali ed epidemiologiche della Regione e dell’Università di Udine tra il 2014 e il 2015 su Monfalcone –. In collaborazione con Arpa ed il Consorzio industriale Coseveg, il Comune può svolgere un ruolo importante di monitoraggio delle emissioni in città». Bou Konate, altrettanto convinto circa il potenziamento dei monitoraggi ambientali e delle indagini sanitarie sulla popolazione, parla dell’«istituzione di un sistema permanente e trasparente di rilevamento delle emissioni, di un portale online per la pubblicazione aggiornata dei dati, e la promozione di assemblee pubbliche periodiche con esperti, associazioni e comunità, per condividere dati, soluzioni e scelte future». Luca Fasan argomenta: «Constatata la concentrazione industriale e urbana tra le più alte in regione, ritengo che il territorio vada protetto attraverso sistemi di monitoraggio sensibili e non temporanei. L’Arpa in questi anni è intervenuta per ridurre l’impatto del cantiere di Panzano, ma deve proseguire un attento monitoraggio in occasione delle prossime commesse di Fincantieri. Con il progetto “BiopressAdria” si monitorano anche le condizioni di inquinamento marino del Golfo di Panzano.

Il Piano regolatore

Si passa quindi alla futura gestione del Piano regolatore generale, fermo dal 2001 e da allora modificato con 71 Varianti.
Diego Moretti sottolinea: «Il record di città del Fvg con maggiore consumo di suolo deve farci ripensare alcune scelte recenti del tutto sbagliate, come la costruzione del nuovo Campus scolastico di via Grado, scelta da Comune e Regione senza alcuna valutazione socio-demografica. Come centrosinistra abbiamo contrastato tale scelta proponendo soluzioni alternative, ma senza essere in alcun modo ascoltati». Bou Konate ribadisce: «Il consumo di suolo zero deve diventare una scelta strategia per Monfalcone. Per il Prcg intendo avviare un processo partecipativo, che punti sulla rigenerazione dell’esistente, sull’efficientamento energetico e sulla mobilità dolce, con una visione di lungo termine, costruita insieme ai cittadini, alle imprese e alle realtà sociali cittadine. Sono contrario poi al polo scolastico, è un errore di impostazione perché spostare due scuole verso un’area verde periferica significa incentivare l’uso dell’auto, abbandonare il centro e cementificare un polmone naturale prezioso».

Luca Fasan invece argomenta: «Il nuovo Prcg è pronto per le procedure di consultazione e per l’adozione. Si baserà sul superamento della fase di espansione urbana e la riqualificazione del patrimonio esistente evitando nuovi quartieri dormitorio. È escluso ogni ulteriore consumo di suolo. Il nuovo Piano, inoltre, contemplerà la tutela dei siti Natura2000 e dei biotopi e la valorizzazione dell’area carsica.

Il nuovo biotopo

La terza domanda verte sull’istituzione del nuovo biotopo delle risorgive della Moschenizza e la gestione ed eventuale ampliamento dei biotopi di Cavana e Schiavetti.

Per Luca Fasan «questi impegni saranno portati avanti in virtù del nuovo Piano regolatore, che punterà ad aumentare il potenziale ecosistemico delle aree esistenti».

Diego Moretti afferma di non conoscere il dossier relativo al biotopo della Moschenizza aggiungendo: «Va valutata con la Regione la compatibilità con la zona industriale e portuale. Sull’ampliamento del biotopo Schiavetti, la olla di risorgiva a Nord è soggetta a inquinamento da rifiuti, per cui è necessario un dialogo con la Regione. Intanto, potrebbero essere utili iniziative per limitare il degrado esistente».

Bou Konate chiarisce: «Si deve procedere sull’istituzione dei biotopo della Moschenizza senza ulteriori ritardi. È poi prioritario l’ampliamento del biotopo Schiavetti includendo l’olla esclusa, come indicato dal progetto Eco Smart. Intendo inoltre istituire una cabina di regia comunale per la gestione delle aree protette, in collaborazione con la Regione».

Verde urbano, il piano che non c’è

La quarta domanda verte sull’assenza a Monfalcone di un Piano del verde urbano.

Bou Konate rileva: «La città non può permettersi questo grave ritardo. Uno dei miei obiettivi sarà redigere un Piano del verde che includa un censimento del patrimonio arboreo, un regolamento per la gestione pubblica e privata e linee guida per nuovi interventi, da costruire attraverso un percorso partecipativo, coinvolgendo attivamente le consulte, i comitati di rione e i cittadini. Nella promozione di una cultura diffusa del verde urbano, vanno coinvolte anche le scuole e le associazioni».

Luca Fasan lo ricorda: «La giunta uscente ha già adottato una delibera di indirizzo volta alla redazione del Piano del verde, fissandone i criteri, le priorità e i requisiti. La delibera contempla il coinvolgimento delle associazioni di tutela ambientale e del rappresentante degli usi civici con l’istituzione di un apposito tavolo tecnico».

Per Diego Moretti, «il Piano è utile per garantire ordine, coerenza e buone pratiche nella gestione del verde cittadino. Monfalcone dispone di un patrimonio verde importante e dotarsi di linee guida permetterebbe di valorizzarlo al meglio. In fase di pre stesura, andranno coinvolti cittadini e associazioni.

Comunità energetiche

Ultima domanda: i candidati intendono impegnarsi per realizzare le Comunità energetiche rinnovabili? Diego Moretti risponde: «Le Comunità energetiche rappresentano un obiettivo ambizioso, un’opportunità da cogliere anche a Monfalcone: guai se perdessimo questo treno. Nelle nostre liste vi sono professionalità disponibili a portare avanti questa progettualità». Luca Fasan fa presente che «il Comune è partner di un progetto europeo denominato CoAdria, che prevede l’individuazione di soluzioni concrete per sviluppare le Comunità energetiche, con l’obiettivo di creare un Gect (gruppo europeo di cooperrazione territoriale) che potrà diventare modello per l’intera regione». Bou Konate conferma: «Promuoverò la costituzione di Comunità energetiche rinnovabili in città, in sinergia con soggetti pubblici, privati e associazioni. Mi impegno a predisporre un piano comunale per le Cer, a fornire assistenza tecnica e semplificazioni burocratiche per cittadini e imprese, utilizzare edifici pubblici come nuclei di partenza per progetti pilota».

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