Volpato contro i “comunali”: «Vi siete fatti strumentalizzare»
RONCHI DEI LEGIONARI. Mercoledì 18 dicembre, ore 9.30: adunata del consiglio comunale di Ronchi dei Legionari. Il sindaco consente ad una rappresentanza sindacale dei dipendenti comunali di inserirsi nell’assemblea, fatto non previsto dal regolamento, per leggere e distribuire ai consiglieri un manifestino di attacco al consigliere Maurizio Volpato per le frasi pubblicate su un noto social network. «L’idea che mi sono fatto – replica lo stesso esponente di Città Comune - è che si siano fatti strumentalizzare. Sbaglierò, ma non sarebbe la prima volta che il sindaco preferisce l’attacco diretto alla persona piuttosto che il confronto politico. La cosa non mi scalfisce minimamente, anzi mi diverte l’idea di essere un sorvegliato speciale, da parte dei suoi delegati, sulle mie quotidiane frequentazioni del social dove si può esercitare la propria libertà di pensiero in tempo reale». Volpato vuole rispondere alla Rsu, soprattutto per sottrarsi a questo eventuale tentativo di strumentalizzazione. «Ho fatto un discorso molto generale – continua - in cui sostenevo che gli italiani subiscono spesso quella che è un’alleanza fra politici incapaci e burocrati conservatori, alleati appunto in un sodalizio pressoché inespugnabile da parte dell’inerme cittadino. I primi spesso impreparati ad affrontare i problemi della nostra società, sempre più complicati, i secondi esclusivamente preoccupati al proprio specifico interesse, quasi sempre personale, per mantenere i tanti e troppi privilegi». Parole forti. Il riferimento però non era diretto in particolare ai dipendenti di Ronchi dei Legionari ed in generale della Città Comune, che in moltissimi casi conosce personalmente e dei quali apprezza in genere disponibilità e competenza. «Non ho scuse da porgere a nessuno e non le porgo – prosegue - anzi difendo la mia libertà di pensiero perché sappiamo tutti bene come viene vissuta l’occupazione statale nella media del Paese. Fa specie però che proprio a Ronchi si siano indignati, non tanto quei politici che evidentemente hanno ritenuto di doversi immedesimare nella categoria dei politici incapaci, quanto i rappresentanti dei dipendenti pubblici, da cui il mio fondato sospetto di un’abile strumentalizzazione». (lu.pe.)
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