Volo Roma-Trieste, neanche un bagaglio a bordo

Agitazioni e proteste sindacali contro l'accordo Alitalia-Etihad si ripercuotono sui servizi dello scalo di Fiumicino. E nessuno dei 70 passeggeri giunti a Ronchi con il volo delle 14.50, con un'ora e mezzo di ritardo, all'arrivo ha trovato la valigia
Lo sciopero bianco di Fiumicino: valige abbandonate in pista
Lo sciopero bianco di Fiumicino: valige abbandonate in pista

Non è stato certo uno degli spettacoli migliori quello che gli addetti all'handling Alitalia hanno riservato all'amministratore delegato di Etihad James Hogan, giunto questa mattina a Fiumicino in vista dell'incontro, forse definitivo, con il vertice Alitalia: decine di carrelli con su centinaia e centinaia di bagagli, in media trenta per ogni carrello, con l'etichetta Az di provenienza e destinazione, per lo più con sigle di voli del 3 e 4 agosto, ammucchiati anche alla rinfusa nel padiglione installato due anni fa nello scalo della Capitale per, ironia della sorte, velocizzare il transito dei colli della nostra compagnia di bandiera.

Una fotografia conseguenza del malumore e della tensione, in coincidenza dell'ufficializzazione della procedura di mobilità, rimasta pressochè invariata nel pomeriggio e in serata. Disagi non solo per i bagagli ma diffusi anche per voli partiti in ritardo, attese per la discesa dalle scalette dell'aereo, mentre alcuni voli sono partiti senza nessun bagaglio caricato a bordo: è il caso del volo delle 14.50, partito con un'ora e mezza di ritardo, per Trieste-Ronchi dei Legionari, dove circa 70 passeggeri sono arrivati a destinazione senza neanche un bagaglio di stiva.

E meno male che il Ceo della compagnia degli Emirati Arabi è stato prelevato sotto bordo del suo volo B777 appena giunto da Abu Dhabi con una vettura di rappresentanza che ha accuratamente evitato di avvicinarsi ad un'immagine che, per i più longevi dei dipendenti aeroportuali, faceva tornare alla memoria i tempi di «Aquila Selvaggia». Stavolta si parla, di «valigia selvaggia», in sostanza uno sciopero bianco (messo in piedi a partire da domenica scorsa dalle maestranze degli addetti Az al carico e scarico bagagli) che, sottolinea la società di gestione di Aeroporti di Roma, se protratto nei giorni a venire, rischia di «generare una crisi dell'intero sistema operativo del primo aeroporto italiano»: Di qui un'assemblea spontanea ed auto organizzata e comunque, da domenica, e tuttora prosegue, l'applicazione «alla lettera delle norme contrattuali di comportamento». «Sciopero bianco» che, a quanto si è appreso, proseguirà ancora, quantomeno nella giornata di mercoledì.

Da parte sua Alitalia, sta cercando di correre ai ripari e, assicurano fonti della compagnia, si sta adoperando per «restituire e spedire ai passeggeri i bagagli nel minor tempo possibile». L'Enac sottolinea che «il protrarsi della protesta sta provocando pesanti disagi ai passeggeri sia in arrivo, che in alcuni casi hanno atteso anche 40/45 minuti prima di poter scendere dall'aereo, sia in partenza, in quanto non è stato garantito l'imbarco dei bagagli da stiva. Lo stato di agitazione potrebbe perdurare anche domani» Per contenere per quanto possibile i disagi in questi giorni di notevole traffico aereo, l'Enac ha coordinato, insieme a Adr e agli altri Enti di Stato presenti in aeroporto, alcune azioni di supporto delle operazioni di assistenza a terra per i vettori assistiti dalla compagnia.

Si è mosso anche il presidente dell'Autorità di garanzia per gli scioperi, Roberto Alesse, che ha scritto ai vertici di Adr, Enac e al Prefetto di Roma per chiedere informazioni urgenti sullo «presunta protesta»: lettera che Adr ha respinto al mittente in quanto «l'operazione di handling non rientra nel perimetro delle attività svolte». Il Codacons minaccia «una denuncia in Procura per interruzione di pubblico servizio». Mentre la Cgil, vista la particolare situazione di criticità, ha sospeso le assemblee previste per mercoledì e giovedì.

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