Voleva truffare l’assicurazione per un Rolex

Il pm ha chiesto il rinvio a giudizio per Luca Savino. Dopo un furto ha contraffatto il certificato di garanzia per farsi rimborsare
Di Corrado Barbacini
Lasorte Trieste 27/04/10 - Camera di Commercio, Assemblea Azionisti AcegasAps, Luca Savino
Lasorte Trieste 27/04/10 - Camera di Commercio, Assemblea Azionisti AcegasAps, Luca Savino

Gli orologi Rolex non si può dire che portino fortuna al commercialista Luca Savino ed ex presidente della Fiera. Anzi a giudicare dai fatti gli hanno proocurato non pochi guai.

Anche perché dopo un furto di cronografi di entità rilevante subito pochi giorni prima di Natale del 2011, ora si trova accusato di truffa alle assicurazioni.

Il pm Massimo De Bortoli ha chiesto il rinvio a giudizio del professionista per truffa o in alternativa frode assicurativa. Al centro del procedimento un prezioso orologio modello Daytona del valore di circa 10mila euro. Un esemplare di questo bellissimo orologio gli era stato rubato - assieme ad altri - il 23 dicembre del 2011 in un furto messo a segno nella sua abitazione di via Bergamino. I ladri gli avevano rubato circa ventimila euro in contanti e un buon numero di orologi di pregio. Secondo la ricostruzione fornita dai proprietari dell’alloggio, i malviventi erano entrati nella casa passando attraverso una finestra posteriore che avevano forzato con un grimaldello. Un colpo da professionisti.

Quando, dopo qualche giorno, Savino ha controllato i documenti degli orologi rubati ha scoperto che sul certificato di garanzia del «Daytona» rubato figurava un altro nominativo e non il suo come avrebbe dovuto essere. Così Savino ha telefonato al gioielliere Giuseppe Oppenheim che conosceva da tempo chiedendogli consiglio sul comportamento da tenere nel definire con l’assicurazione «Zurich insurance Plc» la pratica di risarcimento del furto.

Ma non poteva sapere che proprio in quei giorni gli investigatori della Guardia di finanza su ordine del pm De Bortoli stavano intercettando proprio il titolare della gioielleria Dobner nell’ambito dell’inchiesta sugli orologi Rolex di contrabbando. Così ha parlato tranquillamente svelando con le sue stesse parole quella che poi è stata definita una truffa.

Nella conversazione telefonica ascoltata dagli investigatori è così emerso che Oppenheim ha consigliato Luca Savino di cancellare il nome esistente sulla garanzia del «Daytona» per poi inserire il suo nome sul documento. Insomma una piccola correzione per ricavare una cifra vicina a 10mila euro, il valore dell’orologio. Il documento contraffatto poi è stato allegato alla denuncia di sinistro presentata alla compagnia «Zurich insurance plc» che di conseguenza ha aperto una pratica istruttoria.

Va precisato che la “correzione” autonoma della garanzia del prezioso orologio non è consentita proprio per evitare di mettere in commercio orologi frutto di reati. Infatti gli orologi Rolex vengono “tracciati” attraverso la combinazione del numero di matricola col nome del proprietario dalla casa madre fin dal momento dell’acquisto. Una procedura questa che in molte circostanze ha consentito di risalire anche ai ladri o ai ricettatori. Ma non è certo questo il caso.

Certo è che la correzione scoperta dai finanzieri e poi comunicata da questi agli investigatori della Squadra mobile su ordine del pm.

Della vicenda sono state informate la direzione della società assicurativa svizzera con sede a Milano e l’ufficio legale che ha presentato verso la fine del 2012 una dettagliata querela.

Proprio da questa denuncia si è concretizzato il procedimento penale che ha coinvolto il commercialista Luca Savino. È difeso dall’avvocato Giovanni Borgna. Il pm De Bortoli ha aperto un fascicolo iscrivendo il nome di Luca Savino nel registro degli indagati. Le indagini su questo fascicolo si sono concluse nei giorni scorsi e il pm ha chiesto il rinvio a giudizio.

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