Vito sulla centrale A2A: «Legittimo l’utilizzo del carbone»

Ma l’assessore regionale chiede un tavolo per il superamento di quella fonte energetica a Monfalcone. I dipendenti preoccupati: «Pensate piuttosto agli impianti sloveni»

MONFALCONE Nessuno stop ad A2A e all’utilizzo del carbone, l’impianto di Monfalcone produce energia elettrica in «maniera legittima» e continuerà a farlo finchè saranno rispettati i parametri di legge. Ma al tempo stesso la Regione Fvg ha dato la sua indicazione strategia di «superare l’utilizzo del carbone per passare alle risorse rinnovabili anche attraverso il gas». Le soluzioni dovranno essere trovate in un «tavolo istituzionale» dove la Regione ribadirà la sua intenzione di «abbandonare il carbone» e A2A «dovrà sedersi a discutere con la massima serietà».

Alla fine è arrivata una risposta da parte dell’assessore regionale all’ambiente Sara Vito che a Monfalcone dopo oltre due ore di presentazione pubblica e illustrazione del nuovo piano energetico regionale, di fronte a un pubblico folto e colmo di interrogativi (sembrava uno psicodramma) ha provato a dare la sua interpretazione “autentica” al futuro della centrale termoelettrica. Una risposta attesa non solo dai cittadini, ma anche dallo stesso sindaco Silvia Altran, presente sino alla fine all’incontro in Biblioteca, soprattutto dopo l’intervista, di qualche giorno fa, del responsabile degli impianti termoelettrici di A2A Massimo Tiberga in cui oltre a ribadire gli investimenti per il miglioramento ambientale ha confermato la volontà di A2A nel proseguire nell’utilizzo del carbone, un domani anche assieme alle biomasse, e non certo l’intenzione di passare al gas.

A Monfalcone A2A non molla il carbone
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Tutte le speranze di un cambio di rotta dunque (anche se in realtà Tiberga ha lasciato aperte le porte ad altre fonti rinnovabili) sono riposte sul tavolo istituzionale dove la Regione, ha insistito l’assessore Vito rispondendo alla marea di domande e di interventi, «farà capire che vuole andare dall’altra parte» ovvero lontano dal carbone. E che il carbone e A2A siano uno scoglio pesante è emerso con chiarezza dagli interventi del pubblico che ha dovuto attendere una lunga illustrazione della “filosofia scientifica” sulla quale è stata costruita la bozza del piano energetico regionale per “sfogarsi” con i tecnici, ma soprattutto con l’assessore Vito.

Tra i presenti in biblioteca anche numerosi dipendenti dell’A2A che stanno vivendo in maniera drammatica e tesa questo braccio di ferro sul futuro dell’impianto e oltre a lanciare l’allarme sul rischio della perdita del posto di lavoro, hanno denunciato la «superficialità e l’incompetenza» con cui viene trattato l’argomento dal carbone punto di vista scientifico, il rischio delle strumentalizzazioni politiche e soprattutto il fatto che nessuno parla degli impianti di oltre confine, soprattutto Slovenia dove sta per entrare in funzione un mega-impianto termoelettrico a carbone di nuova generazione.

Una mancanza di visione “strategica” che è stata messa in evidenza da alcuni esperti che hanno lamentato che nel piano (almeno in quel poco che è stato riassunto ieri) non si fa un approfondimento (Vito ne ha fatto solo un cenno) alla situazione dei paesi “vicini”. Tra i presenti istituzionali oltre al sindaco Altran il presidente della Provincia Enrico Gherghetta che si è diligentemente messo in fila tra il pubblico per il suo intervento. «Abbiamo atteso 30 anni questo piano» è sbottato soddisfatto e ha lodato l’opera della Regione per questo «piano con proposte credibili» confidando nel passaggio alle rinnovabili e al superamento del carbone per A2A.

Ma non è stata soltanto la centrale A2A a tener banco, tra i temi di rilievo anche il mini-rigassificatore che sta progettando SmartGas che è stato bersagliato letteralmente di critiche da quasi tutti i presenti. Ad eccezione di Gherghetta che ha detto di vedere “positivamente” questo impianto invitando la Regione a mantenere su questo una posizione “tecnica”. Di tutt’altra opinione Michele Tonzar presidente di Legambiente che sul mini-rigassificatore ha sparato a zero facendo sua la posizione della Regione che secondo lui ha «detto chiaramente che è un progetto insostenibile». Mentre sulla centrale A2A ha salutato con favore il tavolo di discussione «che indicherà la strada per trovare un alternativa al carbone - ha spiegato - e al tempo stesso per tutelare un insediamento che ha una storia industriale».

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