Visite oculistiche e operazioni all’anca, riparte lunedì 4 maggio l’attività nelle cliniche private

Da dopodomani via alle prestazioni non urgenti bloccate finora. Tempi meno rapidi nel pubblico.
Health professionals wearing protective gear, face shield and face mask label a saliva sample at a drive-in COVID-19 testing facility in Berlin on April 30, 2020, amid the new coronavirus COVID-19 pandemic. - The testing facility, set up by the health authority of Berlin's Mitte district and operational since March 23, 2020, can administer over 150 tests a day, five days a week. (Photo by John MACDOUGALL / AFP)
Health professionals wearing protective gear, face shield and face mask label a saliva sample at a drive-in COVID-19 testing facility in Berlin on April 30, 2020, amid the new coronavirus COVID-19 pandemic. - The testing facility, set up by the health authority of Berlin's Mitte district and operational since March 23, 2020, can administer over 150 tests a day, five days a week. (Photo by John MACDOUGALL / AFP)

TRIESTE. La puntura di acido ialuronico al ginocchio, la visita oculistica, l’operazione all’anca. Le prestazioni ritenute non urgenti, tanto più in tempi di coronavirus, ritornano in agenda dopo uno stop lungo un mese e mezzo. In questi giorni le strutture del privato accreditato stanno ricontattando gli utenti per fissare appuntamenti che erano stati disdetti da metà marzo, con il conseguente congelamento dell’attività ambulatoriale e in generale degli interventi medici non prioritari. Una ripartenza, prudente, è prevista già da lunedì 4 maggio.

Era stato l’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi, lo scorso 10 marzo alla vigilia del “lockdown”, a dettare la linea alle direzioni strategiche del Ssr e ai direttori delle strutture private accreditate del Friuli Venezia Giulia: sospendere fino a nuova indicazione l'attività chirurgica, ad esclusione degli interventi oncologici e di quelli considerati non rinviabili, e l’attività ambulatoriale programmata, tranne le visite in priorità “B”, ovvero eseguibili entro 10 giorni, e di quelle individuate come indispensabili dallo specialista di riferimento.

Due giorni fa, in una nota della Regione, lo stesso Riccardi anticipava una ripresa nel pubblico delle prestazioni sospese, quelle senza priorità, ma che a giudizio del medico non possono essere differite. L’indicazione alle Aziende è di «riorganizzare le sale di attesa e la necessità di dpi e di adeguare metodologie e tempistiche di erogazione delle prestazioni al fine di ridurre il sovraffollamento nelle strutture».

Difficile però che si possa partire la prossima settimana, di sicuro non per quel riguarda gli screening oncologici. La sanità accreditata, anche per le caratteristiche del suo servizio, pare essere un passo avanti. Sono già arrivate ad alcuni utenti le telefonate per programmare gli appuntamenti sin da lunedì. «In accordo con le Aziende – conferma Salvatore Guarneri, presidente regionale dell’Aiop, associazione italiana ospedalità privata –, stiamo vedendo come ripartire, caricandoci eventualmente di una parte delle liste d’attesa nel pubblico che risultino difficili da smaltire. Partiremo con gradualità, garantendo il rispetto delle norme. Del resto, operare in sicurezza è il nostro mestiere e abbiamo comunque continuato sempre ad assicurare le prestazioni prioritarie. Da lunedì lavoreremo anche sulle differite e sulle “P”».

Guarneri, nel ruolo di amministratore delegato di Terme Fvg, informa anche della riapertura dal 4 maggio, per le sole attività sanitarie, degli impianti termali di Monfalcone e Arta Terme, mentre a Grado la ripartenza è in programma il 18 maggio.

Non mancano, per tutta la sanità privata, le indicazioni agli utenti. Il Sanatorio Triestino già rende noto che in ambulatorio ci potrà entrare solo l’interessato e che all’ingresso verrà misurata la temperatura e si dovrà rispondere a qualche domanda sul proprio stato di salute. La mascherina è obbligatoria e c’è inoltre la raccomandazione di non presentarsi con troppo anticipo in struttura: è richiesto di arrivare 10-15 minuti prima dell’appuntamento.

Sempre sul fronte sanitario, in una giornata con altri 15 positivi, 3 decessi, tutti a Trieste, e una netta riduzione dei ricoverati nei reparti delle malattie infettive (da 134 a 109, -18,7%), non ci sono novità sulla data d’arrivo della nave ospedale della Gnv Allegra che Regione e Asugi intendono fare attraccare al Molo zero, lato Saipem. Un’operazione da 1,2 milioni al mese (700mila euro per il nolo di un traghetto ancora ieri ormeggiato a Napoli) per assistere 166 anziani positivi ora nelle case di riposo, ma che si vuole isolare altrove per evitare ulteriori contagi. L’obiettivo dell’Azienda sanitaria è di attivare 54 posti letto già il 4 maggio, ma al momento le uniche certezze riguardano il personale: da Arkesis, la cooperativa veneta che fornirà gli operatori, filtra una prima disponibilità di 50-60 tra infermieri e oss.

Sulla questione nave, mentre la deputata del Pd Debora Serracchiani denuncia «lo scandalo della nave-ospedale voluta dalla cocciutaggine inspiegabile di Fedriga e Riccardi, in pratica contro Trieste e ogni buon senso» e annuncia una interrogazione alla Camera, il dem Roberto Cosolini fa sapere di attendere risposte a una sua interrogazione martedì 5 maggio, quando nell’auditorium Comelli di Udine si recupererà il lavoro interrotto causa videoconferenza d’aula in tilt per problemi di collegamento, e pure Furio Honsell di Open Fvg va all’attacco: «Quella di una nave, tra i principali focolai all’esordio dell’epidemia, non sembra soluzione strategica sulla quale fare affidamento per la fase 2, ma solamente l’ennesimo esempio di improvvisazione e rincorsa all’emergenza».

L’assessore Riccardi ribatte un po’ a tutti: «L'emergenza richiede quotidianamente l'assunzione di decisioni importanti e in tempi rapidi; fuori luogo quindi qualsiasi ansia da prestazione dei consiglieri regionali in merito allo slittamento della seduta per motivi non dipendenti da me. Relazionerò di persona in merito ai temi rimasti in sospeso e tutti avranno le dovute risposte». Sempre Riccardi comunica che gli oltre 1,7 milioni donati da cittadini e imprese del Fvg alla Protezione civile regionale verranno usati per un progetto di telemedicina, in collaborazione con Insiel, rivolto agli effetti dal virus e per ozonizzatori da fornire a enti locali e forze dell’ordine.

 

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