Vis, la nave ammiraglia di Tito finisce negli abissi a Promontore

Oggi l’affondamento dello scafo su cui il maresciallo ospitò politici di tutto il mondo. Ingenti le misure di sicurezza
La motonave Vis ormeggiata in attesa dell’affondamento (foto da glasistre.hr)
La motonave Vis ormeggiata in attesa dell’affondamento (foto da glasistre.hr)

POLA. Da ammiraglia della flotta militare ai comandi del Maresciallo Tito, a museo in fondo al mare, quale destinazione dei visitatori subacquei già a partire dalla stagione in corso. È questa la parabola della motonave Vis, che oggi si gode le ultime ore di aria e di sole prima di venir fatta colare a picco 250 metri al largo della baia di Polje che fa parte di Capo Promontore, in un punto in cui il mare è profondo 32 metri. L'unità è stata rimorchiata sul posto nella giornata di ieri, dopo che per tanto tempo era rimasta ormeggiata al molo di Musil.

In precedenza lo scafo era stato ripulito per bene da ogni materiale che potesse causa di inquinamento marino, e nel marzo scorso era stato dettagliatamente ispezionato da un gruppo di subacquei croati, sloveni e italiani.

L'ora x dell'affondamento è stata fissata per le 13 e alcune motovedette della polizia della Capitaneria di Porto saranno sul posto allo scopo di tenere almeno a 100 metri di distanza le imbarcazioni di passaggio, per motivi di sicurezza visto che per l'affondamento si ricorrerà a cariche esplosive piazzate in alcuni punti ben definiti dello scafo.

La nave di Tito diventa attrazione per i sub
La vis ormeggiata al molo di Musil a Pola

Gli esperti dicono trattarsi di un'operazione delicata in quanto la nave va affondata facendole mantenere la posizione di galleggiamento e per impedire che vada a coricarsi su una delle fiancate. L'evento ha scatenato grande interesse e curiosità fra i media croati, per cui gli osservatori non mancheranno certamente: va detto che è il primo caso di affondamento voluto in Croazia, mentre nel mondo non è assolutamente una novità.

I biologi vedono di buon occhio l'operazione in quanto, come dicono, intorno a un corpo estraneo in fondo al mare si sviluppa la vita e si incentiva il patrimonio ittico. Contrari invece gli storici, secondo i quali è un gran peccato far fare questa fine a una motonave, preziosa testimone di un'epoca. Il defunto maresciallo infatti vi ha ospitato personalità politiche di tutto il mondo, compresi esponenti della famiglia reale britannica.

Secondo il sindaco di Medolino Goran Buic, la Vis non sarà un semplice relitto da visitare, ma proprio un museo in fondo al mare che saprà raccontare tanti decenni di storia. Va detto tra l'altro che Medolino è uno dei punti di riferimento lungo l'Adriatico per i sempre più numerosi appassionati degli abissi marini: vi operano ben quattro centri sub e sei club subacquei.

La Vis è stata costruita nel cantiere navalmeccanico Scoglio Olivi di Pola nel 1956. È lunga 58 metri, larga 8,7, ha una portata di 670 tonnellate e il pescaggio di 3 metri. Dispone di due saloni e di 32 cabine con 52 posti letto. Era azionata da due motori Diesel da mille cavalli di potenza.

Il suo proprietario Arsen Brajkovic l'aveva acquistata nel 2002 in Montenegro: il suo desiderio iniziale era quello di restaurarla e trasformarla in panfilo di lusso da affittare a diportisti facoltosi. In seguito ha cambiato direzione, decidendo di farla colare a picco; e per sfruttarla quale destinazione subacquea ha ottenuto dal Comune di Medolino una concessione ventennale. Per ottenere tutti i permessi per l'affondamento ha dovuto navigare per quattro lunghi anni in un mare di ostacoli burocratici, prima di riuscire ad arrivare felicemente in porto. 

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