Vis-à-vis “remoto” col regista di Harry Potter: l’esperienza magica di 200 ragazzi della Corsi
TRIESTE Fu davanti a un pezzo di torta, in un bar, che il produttore di Harry Potter, una delle saghe più avvincenti della storia del cinema, chiese a David Yates, regista degli ultimi quattro episodi, di accettare l’incarico.
All’inizio l’offerta non convinse il film maker. Forse non si sentiva all’altezza: prima di lui si erano alternati tre colleghi ben più famosi. Fu però grazie alla moglie, che lo consigliò (molto bene), che l’autore, che in seguito avrebbe firmato anche il pre-sequel “Animali fantastici e dove trovarli”, decise di accettare la proposta. Lo ha raccontato lui stesso l’altro giorno a circa 200 ragazzi Guido Corsi, grazie alla piattaforma Google Meet. È il potere del web che, in questo periodo di quarantena, ha accorciato le distanze. Da Londra Yates si è lasciato intervistare dal gruppo di giovani studenti che si era preparato ben 20 domande, prevalentemente incentrate sulla lavorazione dei film riguardanti il maghetto, per una vera e propria lezione di cinema. Il progetto è nato grazie ai contatti di un docente di Lettere dell’istituto con varie personalità anglosassoni del mondo del cinema.
Il tutto si è svolto grazie alla traduzione simultanea di due studenti, «straordinariamente bravi», sottolinea il dirigente dell’Istituto comprensivo di via Commerciale Roberto Benes, il primo di madrelingua inglese e il secondo italiano, supportati dagli insegnanti. «È stato un esempio di partecipazione attiva da parte dei ragazzi», commenta il preside: «Abbiamo avuto modo di ascoltare il percorso di crescita del regista grazie all’innovazione tecnologica, che permette di comunicare anche con personaggi famosi, con cui fino a poco tempo sarebbe stato impensabile. È il lato “positivo” di questa emergenza, che ha creato un distacco non da poco tra i ragazzi, a cui manca il contatto. Encomiabile poi il comportamento che hanno avuto i nostri studenti, sono stati tutti bravissimi, hanno mantenuto i tempi giusti e chiuso i microfoni quando dovevano farlo». Yates, classe 1963, si è raccontato senza reticenzea dieci classi della Corsi (sette terze, due seconde e una prima), interessate a scoprire anzitutto che cosa aveva provato il regista durante la direzione degli ultimi quattro film di Harry Potter (“L’ordine della fenice”, “Il principe mezzosangue e le due parti de “I doni della morte”) Prima di lui avevano avuto l’arduo compito Chris Columbus (“La pietra filosofale” e “La camera dei segreti”), Alfonso Cuarón (“Il prigioniero di Azkaban”) e Mike Newell (“Il calice di fuoco”).
È stata la sfida più interessante della sua vita, ha sottolineato il regista, «seppur molto faticosa rispetto ai lavori precedenti», basati su budget molto più bassi, poiché realizzati principalmente per una tv, la Bbc. Tuttavia, il trampolino di lancio nel mondo dell’audiovisivo fu «un cortometraggio in bianco e nero di 20 minuti», intitolato “When I was a girl” e girato alla fine degli anni’80.
La sua passione per il grande schermo è nata grazie anche al padre - ha evidenziato Yates durante l’incontro da remoto - che era stato uno chef sulle navi da crociera e che lo aveva sempre spronato ad andare al cinema.
Il regista poi si è anche complimentato con i ragazzi per le «domande interessantissime» che gli sono state poste, accettando l’invito di passare un giorno per Trieste: gli studenti lo hanno spronato a raggiungere il capoluogo giuliano in occasione delle future partecipazioni al Festival del Cinema di Venezia. Intanto, però, Yates potrà scoprire il Fvg attraverso una guida in inglese che racconta la regione e che gli verrà spedita a Londra.—
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