Virus, il Fvg in trincea: scuole e atenei chiusi, alt a teatri, musei e sport

Ordinanza della Regione, d’intesa con Roma. A Muggia struttura di isolamento. Casi sospetti saliti a quota 20: i negativi sono 19, uno in attesa di riscontro. Fedriga: "Quarantena per gli immigrati irregolari"
Foto di Francesco Bruni
Foto di Francesco Bruni

Articolo aggiornato alle 17 del 24 febbraio

PALMANOVA. Stop in tutto il Friuli Venezia Giulia ad asili, scuole, ricreatori, università. Ma anche a palestre, musei, cinema e teatri. In buona sostanza sono vietate tutte le forme di aggregazione, sia pubbliche che private: da quelle di tipo educativo e culturale a quelle sportive. Stop anche ai concorsi pubblici (non però quelli riservati al personale sanitario), alle funzioni religiose – funerali compresi – e alle feste di carnevale.

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Lo ha deciso il governo assieme alla Regione Fvg per arginare il rischio di diffusione del coronavirus nel nostro territorio. Ieri sera il ministro della Salute Roberto Speranza ha infatti firmato d’intesa con il presidente Massimiliano Fedriga un’ordinanza che contiene le disposizioni necessarie a contrastare l’emergenza epidemiologica. Il provvedimento è in vigore per tutta la settimana: dalla mezzanotte di ieri a domenica primo marzo compresa. Chi trasgredisce è punito penalmente.

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epa08234161 A woman wearing a face mask walks on the street in Guangzhou, Guangdong, China, 21 February 2020. The disease COVIDF-19, caused by coronavirus SARS-CoV-2, has so far killed 2,247 people with over 76,200 infected worldwide. EPA/ALEX PLAVEVSKI


Il via libera all’intesa è arrivato ieri sera dopo una riunione della task force di una giornata intera organizzata nella sede di Palmanova della Protezione civile. Il presidente Fedriga, l’assessore alla Sanità Riccardo Riccardi, l’assessore all’Istruzione Alessia Rosolen erano in costante contatto con il governo e con il capo della Protezione civile Angelo Borrelli. Presenti ai tavoli operativi anche i rappresentanti delle forze armate, del trasporto pubblico locale e l’Ufficio scolastico regionale. Le misure adottate sono le stesse previste per le zone colpite dal coronavirus. Dunque massime. Senza precedenti in regione.

Il monitoraggio

In Fvg non ci sono contagiati ma è la contiguità territoriale con il Veneto, dove invece risultano 24 ammalati e un deceduto, ad aver spinto il presidente Fedriga e l’assessore alla Sanità Riccardi (che ha anche la delega alla Protezione civile) a chiedere a Palazzo Chigi di approvare gli interventi straordinari. In Friuli Venezia Giulia non mancano però le persone in quarantena: il numero ieri è salito da 14 a 20. I pazienti sono concentrati perlopiù in provincia di Udine (dove si è anche focalizzato l’incremento registrato ieri). Tre sono a Trieste. Dei 20 in quarantena, alcuni sono ricoverati in ospedale perché hanno bisogno di cure mediche, altri sono a casa. Al momento, comunque, in 19 hanno superato il test del virus (risultato quindi negativo), mentre in un caso si attendono ancora le risposte. È quindi il focolaio in Veneto a preoccupare le autorità.

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Cosa non si può fare

«Tenuto conto che tale evento potrebbe allargare i focolai epidemici, con l’ordinanza sono state decise misure urgenti che saranno attive da domani fino al 1° marzo compreso», annuncia la Regione. Tradotto: l’ordinanza ha disposto la sospensione di manifestazioni e iniziative di qualsiasi natura. E questo significa eventi in luoghi pubblici e privati, sia all’aperto che al chiuso. Niente feste di carnevale, ad esempio. Ma anche serate in discoteca e locali notturni. Ma è vietato pure andare al cinema, al museo, a teatro, in biblioteca. E in palestra, in piscina. La misura più massiccia riguarda la chiusura di asili, scuole di ogni ordine e grado. E le università (Sissa compresa): è scattata la sospensione di attività didattiche (lezioni, esercitazioni, tirocini, seminari e similari), esami (di laurea e di profitto), conferenze e dibattiti (interni o aperti al pubblico esterno). Non si può partecipare a corsi professionali (o master), ad esclusione dei medici in formazione specialistica e tirocinanti delle professioni sanitarie. Vietati i viaggi di istruzione sia in Italia che all’estero.



Cosa si può fare 


Si può uscire, naturalmente, perché non sono previsti “coprifuoco” di alcun tipo. E andare tranquillamente al lavoro. Ma anche al bar, al ristorante e in pizzeria. Ma, come accennato, non al cinema, in discoteca o altri locali notturni. Si possono utilizzare i mezzi pubblici, quindi autobus e treni.


Ggli obblighi


Chi è entrato nel territorio regionale provenendo da zone del pianeta a rischio epidemiologico, come la Cina ad esempio (le aree sono indicate dall’Oms), deve contattare il Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria in modo da sottoporsi alla misure di prevenzione previste. Di fatto la quarantena a casa.


I contraccolpi


Per quanto preventiva e per il momento limitata a una sola settimana, è una misura di grande impatto sociale quella stabilita ieri. Che peserà sulle famiglie: nella gestione dei bambini, ad esempio. Ma anche nelle semplici abitudini quotidiane. Va da sé che il provvedimento avrà un inevitabile impatto economico.

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I consigli

Sono quelli detti e ripetuti fin da subito: lavarsi spesso le mani, innanzitutto. La Regione raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici (anche supermercati, farmacie, e altri luoghi di aggregazione) i flaconcini con le soluzioni idroalcoliche, ma che ormai sono quasi introvabili. Evitare inoltre il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie; non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani; coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce. «I prodotti “made in China” – chiarisce la Regione – e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi». Contattare il Numero unico di emergenza 112 se si ha febbre o tosse o se si è tornati dalla Cina da meno di 14 giorni. Gli animali da compagnia, va ribadito, non diffondono il coronavirus.

Le strutture sanitarie

Le Direzioni sanitarie ospedaliere devono limitare l’accesso dei visitatori alle aree di degenza (preferibilmente una persona per paziente al giorno). Anche le case di riposo e le Rsa sono tenute a fare altrettanto. Il personale sanitario, inoltre, provvederà a sanificare gli ambienti, così come indicato dalle circolari ministeriali. Disinfezione giornaliera per i treni regionali, gli autobus e tutto il trasporto pubblico.

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I ricoveri

Sono due le strutture individuate in Friuli Venezia Giulia per il ricovero dei pazienti con sintomi da coronavirus, per eventuali periodi di quarantena: l’ex caserma di Lazzaretto a Muggia e il Castello di Tricesimo.

Le mense universitarie

Chiusura delle aule studio di Ardiss in tutte le sedi in accordo con le università; sospensione dei servizi a sportello con contestuale potenziamento dell'assistenza telefonica. Interruzione della somministrazione dei pasti in mensa e organizzazione per i residenti presso le strutture Ardiss (di Trieste, non dotate di cucine) di sistemi di distribuzione alternativi dei pasti, «che prevenga l'ipotesi di assembramenti di persone». Così l'assessore regionale all'Università Alessia Rosolen, nel dare comunicazione «delle prime misure assunte dall'Ardiss per fronteggiare la situazione contingente». «Per quanto riguarda la mensa stiamo valutando un sistema che preveda una distribuzione di cestini a gruppi ristretti. Una prima ipotesi di lavoro, al momento la più probabile, è che i pasti vengano consegnati a pochi studenti alla volta, con la possibilità che le consegne siano organizzate per singolo piano dell'edificio universitario a Trieste», ha concluso l'assessore.

Controlli all'aeroporto di Lubiana

Su proposta del governatore del Fvg, il ministro degli Affari esteri Luigi Di Maio, nella riunione dei ministri degli Esteri dei Paesi confinanti in programma domani, 25 febbraio, proporrà alle autorità slovene di avviare controlli di prevenzione sui passeggeri dello scalo aeroportuale di Lubiana. A renderlo noto è stato lo stesso governatore che ha affrontato il tema con il presidente del Consiglio e il ministro degli Affari esteri, collegati con il Fvg nel corso della riunione del Comitato operativo per l'emergenza coronavirus nella sede della Protezione civile regionale di Palmanova (Udine). Esiste un problema concreto per il Friuli Venezia Giulia ed è legato a quanti, atterrando a Lubiana, entrano in Italia attraverso i valichi confinari, in macchina o con i servizi bus di linea, eludendo ogni controllo. Sempre nella riunione odierna, su proposta del governatore, è stato valutato di disporre in via precauzionale la quarantena per i rintracci di immigrati irregolari intercettati sul territorio regionale.

L'impatto economico

«Ho già dato disposizione affinché domani venga convocato un incontro con la parte datoriale e la parte sindacale per poter coordinare al meglio le azioni con loro». Così il presidente Fedriga, a chi gli chiedeva quali azioni fossero previste a tutela dell'economia a fronte dell'emergenza coronavirus. L'incontro è previsto nella sede della Regione a Trieste. Arrivando a Udine per un incontro con i sindaci del Friuli Venezia Giulia, Fedriga ha spiegato che «già oggi nella riunione con il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, abbiamo sollevato con il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, la questione economica. Ci ha assicurato che nei prossimi decreti interverrà anche economicamente per far fronte a questo che sarà sicuramente non soltanto regionale ma di carattere nazionale».

Rebus Udinese-Fiorentina

«Abbiamo un'ordinanza firmata con il ministro» della Salute «per quanto ci riguarda deve essere rispettata, almeno che non venga cambiata». Lo ha detto il presidente del Fvg rispondendo alla domanda se verrà disputata la partita Udinese-Fiorentina del 29 febbraio, considerato il blocco delle manifestazioni sportive anche in Friuli. «Avrò un confronto con il governo - ha aggiunto parlando della richiesta di Figc di giocare a porte chiuse - se c'è questa esigenza chiesta dalla Lega di Serie A, faremo una valutazione. Domani avrò una riunione, faremo presente anche questo. Valuteremo insieme agli altri governatori e al Governo».  

Quarantena per i migranti irregolari

«I migranti irregolari che venissero rintracciati sul territorio del Friuli Venezia Giulia verranno messi in quarantena» in via precauzionale «come richiesto da Regione Friuli Venezia Giulia». E' un altro annuncio fatto da Fedriga a margine dell'incontro con i sindaci. Questa richiesta del Fvg «ha ricevuto l'ok dal Governo».



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