Violenze a San Giovanni, i residenti chiedono più controlli

Dopo la rapina al bancomat chiedono maggiore presenza delle forze dell’ordine. E c’è anche chi punta il dito contro i tossicodipendenti: «Colpa del Sert all’ex Opp»

Silvano Trieste 16/07/2011 Giardino giochi, nei pressi della, Rotonda del Boschetto, foto da non firmare
Silvano Trieste 16/07/2011 Giardino giochi, nei pressi della, Rotonda del Boschetto, foto da non firmare

TRIESTE. La preoccupazione serpeggia fra gli abitanti di San Giovanni, soprattutto fra i tanti anziani, gran parte dei quali vive da sola, ma anche tra i titolari di locali pubblici. La rapina di pochi giorni fa, ai danni di un giovane che prelevava denaro al Bancomat dell’Ufficio postale di viale Sanzio, ha fatto tornare la paura che la vita sociale del rione ritorni a periodi difficili che parevano ormai relegati nel passato.

«La gente è preoccupata - racconta Leo, titolare della pizzeria “L’olandese volante” - ma anche noi esercenti, che teniamo aperto fino a tardi, temiamo che episodi come la rapina dell’altro giorno possano ripetersi. Per ora non ci sono grossi problemi, ma la preoccupazione c’è».

Damiano, 60 anni, nato a Ponziana ma residente a San Giovanni da quando aveva pochi mesi, parla di «una situazione che comincia ad essere pesante» e punta l’indice contro i tossicodipendenti che hanno scelto come luogo di “ritrovo” il giardinetto all’inizio di Strada di Guardiella. «È gente - spiega - che a suo tempo stava in piazza Oberdan e ora si è spostata qui. Del resto il rione gravita sull’ex Opp, dove c’è il Sert».

Damiano lamenta poi la scarsità di controlli da parte delle forze dell’ordine: «Eppure abbiamo la caserma dei carabinieri a pochi metri da viale Sanzio. Quanto ai poliziotti di quartiere, è più di un anno che non ne vedo». Per migliorare la situazione servirebbe «un centro di aggregazione per giovani - conclude Damiano - che non sia di tipo sportivo. Fino a dieci anni fa in oratorio c’era don Mario Penso, poi...».

«Vigili urbani e polizia non si vedono - sbotta l’avventore di un bar accanto all’ufficio postale. Con il Sert nell’ex Opp, qui basta fare un giro di sera per rendersi conto dei problemi dei rione».

Il negozio di barbiere gestito da Giuseppe, a metà di viale Sanzio, è come un porto di mare, oltre che l’unico rimasto nei rione («oggi anche gli uomini vanno dalla parrucchiera...»). Un cliente, mentre sta pagando, parla appunto col barbiere della rapina al bancomat. «Avvengono tanti piccoli furti - racconta Giuseppe - e la gente anziana è preoccupata. Anziani che stanno soli, come quello di via Beato Angelico che è stato aggredito in casa. Si tratta di tossicodipendenti, che abitano nella case Ater di via San Pelagio e di giorno sostano nel giardinetto vicino alla rotonda. Sono sempre ubriachi, in cerca di droga, su e giù per viale Sanzio. Anche a me chiedono soldi per andare a bere».

Anche Giuseppe si lamenta della ridotta sorveglianza nella zona. «Un anno fa c’erano due poliziotti, ma è da tempo che non si vedono più. Una volta passavano ogni giorno davanti al mio negozio. Adesso la polizia la si vede in macchina, e i vigili si fermano solo per multare auto in seconda fila».

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