Violenza sessuale su una donna che stava rincasando a Ronchi: monfalconese a processo
Rinviato a giudizio un 47enne: è accusato di violenza sessuale su una coetanea che stava pedinando da giorni. L’imputato dovrà rispondere anche dell’ipotesi di reato di stalking

Ci aveva provato più volte, complice il buio, seguendola passo passo, cercando di ridurre progressivamente le distanze e di cogliere il momento più adatto, non prima di assicurarsi di poter agire indisturbato. E più volte aveva dovuto desistere, perché la donna, pur presa in qualche modo alla sprovvista, nell’individuare la sua presenza era riuscita a reagire affrettandosi in direzione della sua abitazione, a Ronchi dei Legionari, e lanciando pure delle urla per richiamare l’attenzione.
Le circostanze erano tanto improvvise quanto imprevedibili. Finché una sera l’uomo l’aveva bloccata, costringendola a subire degli atti sessuali. Sono gli elementi, pur allo stato prudenzialmente orientativi, che saranno oggetto di approfondimento davanti al Tribunale collegiale di Gorizia. I fatti risalgono alla primavera del 2024.
L’altro giorno, in occasione dell’udienza preliminare, il gip ha disposto il rinvio a giudizio nei confronti di un monfalconese, M.M. le sue iniziali, di 47 anni, accusato di stalking e violenza sessuale ai danni di una donna, coetanea, che si è costituita parte civile, rappresentata dall’avvocato Massimo Bruno.
Il difensore dell’uomo è invece l’avvocato Pierluigi Fabbro. L’avvio del processo è stato fissato nel mese di aprile. Una vicenda delicata e pure inquietante, considerate le ipotesi di reato contestate, implicando condotte persecutorie reiterate, come figura nelle ipotesi di contestazione, tali da generare nella presunta vittima paura e ansia. Comportamenti finalizzati alla violenza sessuale.
I due, coetanei, stando a quanto si è appreso, si dovevano essere conosciuti in una circostanza occasionale e superficiale, senza alcun tipo di frequentazione. La donna aveva l’abitudine di spostarsi a piedi tra Monfalcone e Ronchi per raggiungere la propria abitazione. L’uomo avrebbe iniziato a seguirla lungo quel tragitto, scegliendo sempre le ore serali.
Il ripetersi degli inseguimenti, a quel punto tali da lasciare ben poco spazio all’interpretazione sulle intenzioni del 47enne, avrebbero minato la tranquillità della donna: affrettava il passo, ha riferito, il più delle volte mettendosi a correre, nonostante lo stato di spossatezza, fino a gridare.
Non sarebbe stato così, invece, quella sera, quando l’uomo sarebbe riuscito appunto a bloccarla e, approfittando della propria forza, l’avrebbe costretta a subire come detto una violenza sessuale. Nei giorni successivi la donna aveva avuto il coraggio di presentarsi dai Carabinieri per sporgere denuncia. Da lì l’inchiesta e ora il processo.—
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