Violati i muri carsici in località Visintini: razzia delle pietre della Grande Guerra
DOBERDò Profanata la strada della Cappella degli Ungheresi, a Doberdò del Lago. Sono state rubate da ignoti diverse pietre carsiche dei “muri a secco” protetti dalle Belle Arti, utilizzate probabilmente per costruire recinti delle loro casette. Inoltre l’arteria ai lati della carreggiata è lordata da un’abbondanza di rifiuti nascosti tra la vegetazione.
La denuncia di questi atti vandalici arriva dai residenti della frazione della località Visintini, i quali riscontrano giorno dopo giorno lungo la strada comunale che collega Devetachi e Palchise sia le sparizioni di pietre storiche dopo aver demolito i muri, sia la valanga di rifiuti gettati dappertutto. Si tratta di sacchi di immondizie trovati pure sulla provinciale che parte da Vermegliano e arriva al Vallone.
È stato abbandonato un po’ di tutto, cassette di plastica, rifiuti umidi, bottiglie di vetro, ingombranti, secchi e cassette di plastica e addirittura un asse da stiro. Sarà un’impresa ripulire l’area. «È un’indecenza – dicono gli abitanti – poiché abbiamo già denunciato da tempo i furti di pietre sia al Comune e che alla Forestale, ma sembra che questa situazione non interessi a nessuno, in quanto vengono considerate zone di periferia. E ovviamente non ci sono controlli. Vorremmo capire perché quando si protesta gli enti non rispondono neanche dopo trenta giorni previsti per legge e invece quando i partiti chiedono il voto si fanno sentire eccome. È una vergogna – aggiungono – perché cerchiamo solo di mantenere intatto l’ambiente che ci circonda ed evitare la deturpazione del paesaggio. Ma le istituzioni non ci aiutano. Stiamo valutando l’ipotesi di fare una denuncia contro ignoti ai carabinieri per evitare che continui questo stato di cose».
Lungo l’arteria, inoltre, si trovano alcune costruzioni abbandonate come i resti di un fienile della Grande Guerra anch’esso ricettacolo di immondizie di ogni genere e di cassette di plastica e “rifornimento” di pietre carsiche. La strada comunale Devetachi-Palchishe, anche se non trafficata, durante l’anno è molto frequentata da tanti visitatori italiani e stranieri e da autorità che l’attraversano in auto, ma anche a piedi e lo spettacolo è veramente indecente. Basta ricordare che a metà del nucleo di case è stata eretta la famosa Cappella degli Ungheresi, mèta di pellegrinaggi che hanno visto la massima frequenza di partecipazione di gente non solo durante le celebrazioni della Grande Guerra ma anche nei fine settimana. La chiesetta militare, infatti, è diventata un monumento storico nazionale ungherese all’estero perché costruita dai soldati magiari durante la Grande Guerra in località Visintini. Uno dei borghi carsici isontini più belli e caratteristici dove una volta, teatro di aspre battaglie, trovarono la morte tanti giovani soldati tra l’esercito italiano da una parte e quello austro-ungarico dall’altra.
Nel 2009 la cappella fu visitata dall’allora Presidente della Repubblica di Ungheria László Sòlyom e a marzo 2012 anche dall’ex presidente della Repubblica di Slovenia, Danilo Türk. La zona, dunque, è molto battuta dai visitatori di mezza Europa e bisogna tenerla in ordine anche perché sulla collina carsica sono sparsi, altri piccoli cimiteri costruiti in quegli anni per seppellire i caduti stranieri, come a San Martino del Carso e nelle zone vicine. Oggi è un luogo di memoria e di amicizia e un simbolo di pace dopo la guerra.—
Riproduzione riservata © Il Piccolo