Vintage triestino alla conquista dell’America

La rivista californiana “Thrifty Hunter Magazine” pubblica due servizi della fotografa Michela Riva, con un “cast” tutto locale

TRIESTE. Il “Thrifty Hunter Magazine”, rivista quadrimestrale americana per appassionati di vintage, ha “scoperto” la moda d’antan di Trieste. Lei, la modella del servizio fotografico, sembra uscita da una puntata delle serie televisive “Mad Men” o “Pan Am”. Con lo chignon, il vestito che strizza la vita e spinge in fuori il seno, l’immancabile filo di perle, potrebbe essere una delle tante e conturbanti segretarie in attesa di carriera negli uffici dei pubblicitari newyorkesi, o una hostess della storica compagnia aerea in un momento di libera uscita, impegnata, tra un volo e l’altro, a far decollare anche la vita sentimentale. Donne che andavano alla guerra dell’emancipazione con un filo di rossetto e le scarpe inesorabilmente abbinate alla borsetta, come racconta Rona Jaffe nello splendido “Il meglio della vita”, storia di amicizia al femminile negli anni Cinquanta, molto prima di Sex&TheCity, quando c’era il tacco “kitten”, l’antenato dello stiletto.

L’universo maschile considerava le signore dell’epoca, soprattutto, accessori. Ma che accessori. Dal cerchietto in giù, il loro modo di vestire ci piace ancora. Il vintage spopola nei negozi veri e virtuali, con una frenetica attività di re-commerce e una miriade di siti, blog, pubblicazioni specializzate, edite soprattutto all’estero.

Proprio una di queste, il “Thrifty Hunter Magazine”, nata da poco ma già conosciuta dagli estimatori del riciclo d’autore, con sede in California e collaborazioni da tutto il mondo, ha pubblicato sull’edizione cartacea e on-line di luglio, un ampio servizio ambientato a Trieste e firmato dalla fotografa di moda Michela Riva, e ne ha commissionato un secondo, già realizzato, che uscirà in autunno.

Le immagini inviate oltreoceano hanno catturato infatti l’attenzione della caporedattrice del magazine, Gabrielle Lewis, che ne ha volute altre, questa volta in esterno e nel centro storico, dirottando in città, a dar man forte alla squadra locale, l’hairstylist Briana Cisneros, una sua diretta collaboratrice che quest’estate si trovava già in Europa per lavoro. «È stata una grande soddisfazione: il nostro servizio, “About a woman”, occupa sei pagine, proprio in apertura», racconta Riva. «La rivista è giovane e pubblica look sofisticati realizzati esclusivamente con capi vintage e di seconda mano. Abbiamo avviato un rapporto con loro e le nostre idee sono piaciute molto».

Tutta triestina la squadra di appassionate di stili e atmosfere retrò che ha curato l’ambientazione e preparato la protagonista del servizio: le stylist Alessia Alessio-Vernì e Michela Puzzer, Cecilia Carbonelli per il trucco e Alina Brichese per le acconciature, mentre lo spazio è quello di “Boogaloo”, dove la stessa Alessio-Vernì raccoglie abiti, accessori e oggetti d’arredo d’epoca con cui sono state ricreate, con molto gusto e qualche licenza cronologica, le ore di una giovane signora - la modella Martina Klimic - a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, tra bon ton e avvisaglie di flower-power.

Il servizio autunnale si sposta in Cittavecchia, tra l’Arco di Riccardo, Santa Maria Maggiore, le strade che si aprono dietro Cavana, piazza Unità. Cisneros, acconciatrice californiana, ha costruito un’autentica scultura di lacca e cotonatura sulla testa della protagonista del racconto fotografico e non sono stati pochi i passanti, autoctoni e turisti, spiazzati dall’estemporanea visione della modella in soprabito color canarino, stivali e un’imponente “cofana” nella canicola di luglio.

Riva collabora anche con altre testate indipendenti: le immagini di “Dolls”, abiti vintage fotografati in una casa privata triestina, sono state pubblicate da una rivista digitale olandese, mentre un altro servizio, realizzato a Villa Revoltella, è stato acquistato in America. Quest’ultimo nasce da una sinergia creativa tutta locale, con i cappellini “Ullalà” di Michela Puzzer, gli abiti di Francesca Palmitessa e gli accessori “Collanevrosi” disegnati da Lodovica Fusco.

@boria_A

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