Vinčec sarà al timone di Morning Glory per vincere la regata
TRIETE «Quest’anno Morning Glory gareggerà con me e con il mio equipaggio».
Lo skipper capodistriano Gašper Vinčec ha rotto gli indugi parlando attraverso la pagina Facebook del proprio team, EWol, Way of Life prima di scendere in acqua, sabato 5 ottobre, davanti a Spalato per vincere al timone di Maxi Jena la Mrdujska Regata al termine di un lungo duello praticamente senza vento con un’altra barca da sempre protagonista anche in Barcolana, Shining.
Sei minuti di messaggio, in inglese, per rievocare dal suo punta di osservazione l’intera vicenda della charterizzazione della barca che, con il nome di Spirit of Portopiccolo, aveva vinto nelle mani di Furio Benussi e del suo team le ultime due edizioni della Barcolana. Ecco dunque che Vinčec ricorda che è stata la società che gestisce Morning Glory a contattarlo per offrirgli la barca (per la Barcolana al prezzo di 20 mila euro), una vera occasione insomma che lui non ha voluto perdere: «Ma io - dice nel messaggio - non voglio rubare la barca a nessuno. Siamo un gruppo di persone che ama la vela, ma la vela non è il nostro lavoro. Così ho colto l’opportunità di timonare Morning Glory alla Barcolana».
Aggiunge lo skipper sloveno: «Nel Nord Adriatico siamo amici tra di noi perché la vela non ha nemici, ma quello che ha cercato di fare Furio (Benussi, ndr) per questa barca, confiscarla per non farla regatare, è una vergogna per lo sport, per la Barcolana e per tutti gli sforzi fatti da Mitja Gialuz. Io sono uno sportivo e credo che Benussi debba fare un passo indietro e dire che non ha pagato per prendere la barca la scorsa Barcolana. Noi? L’abbiamo noleggiata volentieri perché sappiamo che può vincere. Quest’anno Morning Glory gareggerà con me e con il mio equipaggio».
Mentre oggi Gašper Vinčec e Furio Benussi potrebbero trovarsi di fronte in mare alla Coppa Bernetti (e con Vinčec atteso al timone proprio di Morning Glory, barca ospitata in marina a Capodistria), lo stesso Benussi ha ieri poi voluto replicare alle dichiarazioni dello skipper sloveno per chiudere una volta per tutte la questione: «Non è vero che MGPY (la società proprietaria) vanti crediti insoluti nei miei confronti. I noli 2017 e 2018 (per 100 mila euro ciascuno, ndr) sono stati corrisposti integralmente nonostante le plurime inadempienze della società. Quello del 2019 non è stato pagato semplicemente perché, come noto, la barca non ci è mai stata consegnata» esordisce Benussi. Aggiunge tra l’altro ancora lo skipper triestino: «Non intendo, a tutela mia, del mio team e di tutti i nostri supporter subire ulteriormente le menzogne e le scorrettezze di MGPY. Non rinuncerò, dunque, alle tutele che la Magistratura offre a chi, come me, si trova dalla parte della ragione. Ancor meno consentirò che personaggi estranei alle questioni pendenti tra me e MGPY, qual è il signor Vinčec, si intromettano con valutazioni relative a questioni di cui nulla sanno e ancor più con considerazioni relative alla sportività che il mio equipaggio e io abbiamo dimostrato nel mondo in decenni di regate e leali competizioni».
Insomma, la polemica non si spegne. Ma già questa mattina potrebbe trasferirsi in acqua. —
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