Villaggio del pescatore, i “ladri di barche” tornano a colpire
DUINO AURISINA Quattro motori fuoribordo, per un valore complessivo di poco inferiore ai 10 mila euro, rubati nelle notti dell'ultimo fine settimana. Un tentativo di furto di una pilotina, sventato grazie alla prontezza di riflessi del direttore marittimo della società nautica "Laguna", Luca Portelli.
Sta diventando un "Bronx della costa", il principale canale di ormeggio del Villaggio del Pescatore, teatro oramai da tempo di episodi criminosi di furti di vario genere. Una situazione che il presidente della "Laguna", Alberto Bazzeo, definisce oramai «insostenibile».
I furti si susseguono a ritmo regolare, una sorta di prassi alla quale sembra impossibile opporsi: «I nostri soci, circa 330 - dice Bazzeo - sono molto preoccupati, perché lasciare le imbarcazioni sul canale è diventato molto pericoloso. Sono mesi che denunciano questo stato di cose ma sembra sia impossibile porre rimedio».
Tutto nasce dalla particolare configurazione della baia del Villaggio del Pescatore: per arrivare al piccolo centro del territorio comunale di Duino Aurisina si può percorrere un solo tragitto, la bretella che scende al mare, partendo dalla statale che corre più in alto, lungo il costone, e che collega Trieste a Monfalcone.
«Per i malintenzionati è sufficiente posizionare un complice che funga da palo lungo la discesa, ovviamente munito di telefonino - riprende Bazzeo - e per chi provvede a smontare i motori dalle barche attraccate sul canale diventa un gioco da ragazzi portare a termine il piano criminoso. Hanno tutto il tempo di allentare i bulloni e di trasportare sulle loro imbarcazioni i motori rubati».
«Un'operazione semplice - precisa - alla quale non sappiamo come far fronte. Più volte abbiamo sollecitato le forze dell'ordine, ma polizia del mare e carabinieri non possono evidentemente trascorrere la notte in baia a salvaguardia delle barche dei nostri soci. L'unica soluzione - osserva il presidente della società nautica - consisterebbe nel posizionare telecamere lungo il canale, in modo che si possano registrare le immagini di qualsiasi movimento sospetto». A essere coinvolti dal problema non sono solo i soci della "Laguna", ma anche quelli della vicina società San Marco, anch'essa operativa nel mondo della nautica, e il cantiere "Timavo", situato a poche decine di metri.
Negli ultimi giorni, si è registrato anche un tentativo di furto di una pilotina che, grazie all'intervento di Luca Portelli, direttore mare della "Laguna", è stato sventato. «Luca - riprende Bazzeo - si è accorto che qualcuno stava tentando di staccare dagli ormeggi un'imbarcazione di un nostro socio. Ha avvertito prontamente le forze dell'ordine e si è messo subito all'inseguimento via mare dei malviventi, stando alle loro costole fino all'arrivo della polizia e della guardia costiera, che hanno così potuto bloccare i ladri».
Stando alle prime indagini, sembra che i ladri preferiscano agire col favore del buio della notte, quando il canale è deserto. La società "Laguna" da anni ha predisposto un servizio notturno di ronda, per garantire la sicurezza alle imbarcazioni ormeggiate lungo il canale del Villaggio del Pescatore, ma da qualche tempo i ladri si sono organizzati e per loro è sufficiente premunirsi con la presenza di un "palo". Quando arriva il controllo, tre volte a notte, il complice li avvisa e loro possono nascondersi nella vegetazione, aspettando che la ronda se ne vada per proseguire indisturbati.
«Ciò che dispiace - conclude Bazzeo - è che a essere bersaglio di questi furti sono soci che non hanno grandi disponibilità finanziarie. I motori rubati vanno dai 6 ai 10 cavalli di potenza, servono cioè a muovere piccole imbarcazioni da diporto o da pesca, non certo potenti motoscafi. In definitiva - conclude - le vittime non sono certo appartenenti al ceto più abbiente».
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