Villa “Slobo” confiscata agli eredi di Milosevic
BELGRADO. Almeno sulla carta i tempi sembrano essere cambiati, in Serbia. Lui, l’ex leader caduto in disgrazia grazie alla sollevazione popolare e morto nel 2006 in carcere all’Aja, è una figura ormai quasi assente nei discorsi pubblici e privati e nell’agone politico, anche se uomini a lui assai vicini, premier in testa, hanno fatto carriera e si sono trasformati in fieri europeisti. E anche la vedova di Slobodan Milosevic, Mira Markovic, il figlio prediletto, Marko, un tempo potenti e da più di un decennio in esilio volontario e dorato a Mosca, e la figlia Marija, da anni emigrata in Montenegro, stanno diventando un ricordo sempre più sbiadito, in quel di Belgrado dove difficilmente ritorneranno. E se anche dovessero farlo, evento al momento non immaginabile, non potranno di certo pernottare nella villa di Uzicka 34, a Dedinje, quartiere chic della capitale serba, per breve tempo appartenuta al defunto “Sloba”.
Non potranno farlo dopo che la Corte d’appello di Belgrado ha confermato la decisione di confiscare agli eredi Milosevic e di riconsegnare al governo l’edificio che il leader serbo aveva acquistato nel luglio del 1999, versando soli 5mila marchi tedeschi dell’epoca nelle casse dello Stato, al tempo proprietario della villa, il cui valore è oggi stimato in alcuni milioni di euro. Villa ottenuta da Milosevic in maniera illecita, hanno stabilito i giudici alla fine di un processo giudiziario durato oltre sette anni.
Secondo quanto stabilivano le leggi al tempo vigenti, ha illustrato il tribunale, Milosevic era nel 1999 già intestatario di un immobile appartenente allo Stato, un’elegante abitazione di oltre 300 metri quadri, e non avrebbe avuto alcun diritto di acquisirne un secondo dal patrimonio pubblico. Nessuna reazione è arrivata dalla lontana Mosca alla decisione del tribunale di Belgrado. Mosca dove, da quasi quattordici anni, vivono Mira Markovic e Marko Milosevic, protetti dallo status di rifugiati politici. Mira e Marko su cui continuano a pendere tuttavia mandati di cattura internazionali emessi dalla magistratura serba.
La vedova Milosevic, oggi 71enne, fuggita in Russia nel 2003, è sospettata di «abuso d’ufficio» e frodi varie, ricorda l’Interpol. Marko Milosevic, 39 anni, scappato dalla Serbia subito dopo la rivoluzione d’ottobre del 2000, ai tempi del regime del padre aveva invece fondato un impero commerciale a Pozarevac, la città natale di Sloba, che spaziava dalle discoteche, ai negozi di computer e profumi e fino al parco divertimenti, Bambiland. Un impero decaduto, decaduto come la famiglia Milosevic, privata ora anche della villa a Dedinje oltre che della speranze di poter tornare un giorno a casa. (s.g.)
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