Villa San Giusto di Gorizia, già 14 decessi

Più della metà degli ospiti continua a essere positiva al Covid-19, assieme a 30 operatori. Create tre zone d’isolamento
La casa di riposo Villa San Giusto in Corso Italia a Gorizia
La casa di riposo Villa San Giusto in Corso Italia a Gorizia

GORIZIA «La situazione è difficile. Così come lo è per tante altre residenze per anziani, in regione e in tutta Italia. Ma stiamo cercando di superarlo. Tutti insieme».

Non lo nascondono il direttore della struttura di corso Italia Marco Mariano e il direttore medico Anna Furlan. Il contagio da Covid-19 si è diffuso a dismisura all’interno della più grande casa di riposo di Gorizia, nel pieno rispetto (purtroppo) del più tragico degli effetti domino. Ed è il numero dei decessi a preoccupare. Hanno raggiunto quota quattordici con una recrudescenza negli ultimi giorni. Si tratta, per la gran parte, di persone molto anziane e che soffrivano di patologie pregresse. Il Covid-19 ha finito con l’avere, purtroppo, buon gioco su fisici già stanchi e debilitati.

Oggi, continuano ad essere positivi al coronavirus «più di cento ospiti, cui si aggiungono trenta operatori, alcuni dei quali si stanno negativizzando», spiega ancora con la consueta, grande trasparenza il dottor Mariano. Cento ospiti positivi su (circa) 180 complessivi. Più della metà. Tornando indietro con la memoria, tutto era iniziato alla fine di ottobre quando era emersa la positività al virus di due operatori socio-sanitari che, giocoforza, lavorano a stretto contatto con gli ospiti. Prima, Villa San Giusto era sempre rimasta Covid-free, anche durante la prima ondata, forse la più insidiosa perché ancora non erano state messe a punto le difese contro questo nemico subdolo e ancora poco conosciuto. Poi, la situazione è sfociata nei numeri attuali. Con il contagio che si è allargato a dismisura fra la popolazione anziana della struttura protetta, nonostante le misure stringenti e rigorose di contenimento del contagio adottate dai vertici di Villa San Giusto. Sono state create anche tre zone rosse per cercare di contenere al massimo l’effetto domino.

Sin dalla prima ondata, la casa di riposo di corso Italia ha applicato scrupolosamente tutti i protocolli e i decreti stringenti emanati nel corso delle settimane. «Le misure anti-contagio che abbiamo applicato sono state e continuano ad essere molto rigorose e accurate. Non sono più consentite le visite dei parenti, sostituite dalle videochiamate per stare, comunque, vicini ai propri cari», rimarcano i vertici che, oltre a rivolgere un pensiero agli anziani deceduti e alle loro famiglie, ribadiscono il loro plauso per il lavoro dei dipendenti di Villa San Giusto. «Non mi stancherò mai di ripeterlo: vanno ringraziati perché tutti, nessuno escluso, sono fortemente impegnati in questa emergenza – dice il direttore della casa di riposo –. Gli operatori lavorano con serietà e alto senso di responsabilità e oggi, non dimentichiamolo, sono anche a ranghi ridotti. Abbiamo fatto e continuiamo a fare tutto il possibile, e anche di più, per garantire sicurezza e salute». E sono proprio gli operatori socio-sanitari d essere in prima linea. Alle ore di lavoro in assistenza agli anziani, protetti da tutti i dispositivi personali previsti dai protocolli, affiancano il rapporto umano con i familiari degli ospiti che chiedono informazioni via telefono, non potendo vedere i propri cari in questa fase buia. —

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