Villa Revoltella sfigurata dalla farfalla “killer” che distrugge le siepi
TRIESTE La piralide del bosso sta devastando le siepi del parco di Villa Revoltella. Ha già distrutto il parterre e la porzione di verde davanti alla chiesetta. La Cydalima perspectalis - questo il suo nome scientifico - è una piccola farfalla dai colori poco vistosi. Nativa dell’Est asiatico è oramai diventata un temibile nemico anche dei giardini di mezza Europa. Molti triestini hanno riscontato la presenza della piralide anche sulle siepi di bosso del loro giardino, o in quelle sistemate su alcuni grandi terrazzi. Ne sanno qualcosa pure gli amministratori stabili impegnati a gestire il verde condominiale. Anche chi cura il parco del Castello di Miramare ha dovuto prendere dei provvedimenti per tentare di salvare quelle siepi. Passeggiando nel parco di Villa Revoltella, la situazione è evidente. Le siepi di bosso sono scheletriche. Ne sono responsabili le larve della piralide, nate dalle uova depositate dalle farfalle sul rovescio delle foglie. I trattamenti di due anni fa non hanno dato i risultati sperati, l’infestazione prosegue e centinaia di metri quadrati di siepe sono irrecuperabili.
Chi frequenta il parco – che comunque evidenzia altre criticità – resta allibito da quelle piante che appaiono secche, trascurate. Invece sono vittime di un insetto. «Ora andrà presa un decisione su come affrontare il problema», ha evidenziato ieri l’assessore ai Lavori Pubblici Elisa Lodi nel corso di un sopralluogo nel parco della Quarta commissione consiliare presieduta da Michele Babuder: «Bisogna capire quali interventi sono possibili facendo una valutazione costi-benefici e inserendo eventualmente la spesa necessaria nel bilancio 2020». Due le possibilità al vaglio.
«Per affrontare radicalmente il problema – propone l’architetto Laura Visintin del Verde Pubblico del Comune – servirebbe asportare tutte le siepi di bosso, ma pure 50 centimetri di terra sottostante per evitare infestazioni, e poi decidere se rischiare ripiantando il bosso e facendo regolarmente i trattamenti preventivi. O si potrebbe optare per delle piante di evonimo, una specie con cui abbiamo già provato a sostituire alcune siepi di bosso davanti alla chiesa».—
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