Villa Louise sarà la casa degli artisti

Progetto finanziato dall’Ue. Sabato 25 iniziativa del Fai per sostenere il restauro
Bumbaca Gorizia 20.10.2014 Villa Louise Fotografia di RobyMarega
Bumbaca Gorizia 20.10.2014 Villa Louise Fotografia di RobyMarega

Nuova sede di imprese culturali, e residenza per artisti. Potrebbe essere questa la destinazione di Villa Louise, la prestigiosa residenza goriziana di Largo Culiat oggi abbandonata a se stessa e preda del degrado. La prospettiva, dopo anni di incertezze a parole al vento, finalmente pare esserci davvero, e la notizia arriva dal sindaco Ettore Romoli, che ieri ha partecipato (anche in qualità di presidente della Fondazione Coronini, proprietaria dell'edificio) alla presentazione dell'iniziativa “Vota Villa Louise” promossa dal Fondo per l'ambiente italiano. «È bene ricordare qual è il vero problema di questa villa – ha detto Romoli -. Fa parte di quelle proprietà che, per statuto, la Fondazione non può alienare, e che è chiamata dunque a restaurare con le proprie forze. Credetemi, ho cercato in tutti i modi fondi per quest'opera, ma non c'è mai stato verso, sino ad ora. Sì, perché adesso finalmente una prospettiva pare esserci, e per questo devo dire grazie all'assessore regionale Torrenti (anch’esso presente nel curatorio della Fondazione Coronini ndr». La Regione infatti ha inserito la villa goriziana tra le strutture da recuperare grazie a fondi europei da reperire attraverso la programmazione 2014-2020. Non solo. Villa Louise è stata anche segnalata come prima nella lista di priorità della Regione, che comprende anche, in quest'ordine, il parco e il castello di Miramare, e Villa Manin di Passariano. Ma a che scopo Villa Louise verrebbe recuperata? «Non avrebbe senso farne un bel contenitore vuoto, ed allora la prospettiva segnalata dalla Regione è quella di insediare qui un incubatore di imprese culturali, ed una residenza per artisti – dice Romoli -. Inoltre dall'Europa dovrebbero arrivare anche una serie di fondi, per cinque anni, necessari ad avviare la start up, e dar vita a Gorizia ad un centro culturale importante». È chiaro che i progetti europei hanno tempi e percorsi mediamente lunghi, e dunque la nuova vita di Villa Louise non potrà essere esattamente dietro l'angolo.

Intanto ieri il Fai ha presentato la sua nuova iniziativa, che consiste nell'aprire le porte di Villa Louise alla cittadinanza per sensibilizzarla sul suo futuro. Chi lo vorrà potrà votare per la villa – su internet (http://iluoghidelcuore.it) o compilando le cartoline distribuite dai volontari e in molti locali pubblici -, e gli edifici che riceveranno il maggior numero di voti a livello nazionale potranno ottenere dei fondi speciali del Fai, per la loro manutenzione. Lo scorso anno, ad esempio, il Fai destinò con la stessa iniziativa 30mila euro al parco del castello di Miramare. Grazie al Fai e agli Alpini di Gorizia intanto la villa è stata ripulita, in modo che sabato 25 i goriziani la possano visitare. Al primo piano saranno esposti anche i progetti dei giovani architetti dell'associazione Aut 71 della Facoltà di architettura dell'Università di Trieste, che hanno costituito la mostra “Gorizia dimenticata–Villa Louise”, proponendo possibili strade di recupero per questa residenza così ricca di fascino e di storia.

Marco Bisiach

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